Relatività del Tempo nei Mercati Finanziari – Approccio Multifrattale

Tutti i diagrammi dei prezzi sono costruiti allo stesso modo: in ordinata (asse verticale) è presente il valore del titolo o dell’indice, in ascissa (asso orizzontale) viene riportato il tempo suddiviso in intervalli espressi in ore, giorni, settimane, mesi o anni

Spesso questa variabile viene sottovalutata, ma in realtà essa ha un ruolo fondamentale: tutti sanno che essere tempisti a volte può fare la differenza tra guadagno o perdita, ma non è solo questo aspetto a renderla cruciale.

Tutti noi pensiamo al tempo che passa dall’apertura, alla chiusura delle borse in maniera assoluta, scandito dalle lancette dell’orologio, ma la realtà è ben diversa; per questo motivo il tempo che ci deve interessare è un altro. Qualsiasi operatore di borsa sa bene che durante la giornata si alternano momenti di scambi febbrili a istanti in cui vi è una sostanziale calma; non a caso in gergo si parla di mercato “veloce” o “lento” in relazione ai volumi scambiati nell’unità di tempo.

Questo aspetto non è marginale ed è per questo motivo che è stato introdotto il concetto di “tempo di contrattazione”. Esso è ben diverso dal lineare tempo “d’orologio” e la sua dinamica viene descritta bene da strutture matematiche piuttosto complesse: i multifrattali. Essi sono molto comuni in natura: la concentrazione delle materie prime nel sottosuolo, il vento e il suo susseguirsi di raffiche di vento alternate da lievi brezze, i fiumi della terra con le loro portate variabili sono tipici esempi naturali.

Ma cos’è un multifrattale? Mentre un frattale è definito come un oggetto le cui parti sono una riproduzione in scala ridotta del tutto, un multifrattale ha la stessa caratteristica, ma le sue parti risultano ridotte secondo fattori di scala diversi in modo tale che alcune si riducano in maniera più veloce di altre. Per questo motivo non si parla più di autosimilitudine di scala (proprietà comune a tutti gli oggetti frattali), ma di autoaffinità.

Lo studio dei multifrattali si avvicina di più alla realtà in molti aspetti della natura e descrive meglio anche il modo in cui le variazioni dei prezzi possano accumularsi in alcuni momenti e disperdersi in altri.

Basandomi su questa idea di “tempo relativo” ho studiato un modello matematico multifrattale che simula un andamento borsistico “virtuale”. Tale strumento, ad oggi ancora in fase di test, non costituisce una sfera di cristallo nella quale ogni investitore può prevedere il futuro, ma può essere utilizzato per verificare l’efficienza di un portafoglio titoli oppure per stimare il rischio associato ad un piano di investimento in maniera piuttosto semplice e veloce. Questo modello si basa sulla teoria finanziaria esposta negli articoli precedenti e vuole essere semplicemente uno strumento alternativo in grado di costituire un valido aiuto per tutti gli investitori.

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