I mutui variabili hanno dei vantaggi tangibili, il costo non è mai stato così basso, si è giunti infatti al 2,1%. Ma quali sono i rischi? L’andamento del mercato prevede la salita vertiginosa del tasso qualora aumenta il costo del denaro. Paradossalmente più il tasso è basso più è soggetto ad ‘impennate’ dovute dall’oscillazione incontrollabile dei costi.
La logica è perlopiù questa: Se un mutuo parte al 4%, un aumento di due punti significa aumentare gli interessi del 50%, se invece parte dal 2% un uguale aumento fa lievitare gli interessi al 100%. Quello che il debitore che contrae il mutuo deve calcolare è la sua possibilità a rendere il prestito. Per rendere effettiva la restituzione bisogna infatti tener conto che non si deve mai superare con la rata mensile il 25% dello stipendio. Superata quella soglia la restituzione diventa ardua.
Chi percepisce un salario di 2000 euro, deve stare attento a non arrivare a rate superiori ai 500 euro. Bisogna quindi tener conto che magari una rata a tasso variabile di 400 euro potrebbe subire impennate radicali fino a raddoppiarsi e cioè giungere ad 800 euro, cifra non restituibile per le normali famiglie.
Bisogna quindi essere previdenti e risparmiare del denaro in previsione della crescita dei tassi ed essere pronti a chiedere rettifiche al contratto stipulato qualora si percepisca che la salita dei tassi è destinata ad aumentare notevolmente.