I canili sono delle strutture nelle quali si accolgono cani e gatti, soprattutto ma non solo, che sono stati abbandonati o che conducevano una vita da randagi.
Le grandi realtà urbane, spesso hanno più di un canile, proprio perché il fenomeno degli abbandoni e del randagismo è costante e tocca picchi elevati soprattutto durante i periodi di vacanza.
Il fenomeno dell’abbandono degli animali è severamente sanzionato dalla legge che però non è riuscita ad incidere in maniera completa sul questo triste fenomeno; il randagismo invece riguarda quegli animali che vivono per le strade o in campagna, senza avere un padrone. Spesso, questi animali possono arrecare dei problemi alla popolazione, perché possono trasmettere malattie ma anche perché possono diventare aggressivi.
Per aprire un canile, è necessario attenersi alla normativa regionale e al Dpr. Numero 320 del 08/02/1954. Prima dell’apertura di qualsiasi canile, bisogna essere in possesso del nullaosta veterinario; questo deve essere rilasciato dai veterinari della Asl di competenza. Inoltre, è obbligatorio chiedere l’autorizzazione al Comune nel quale si intende aprire il canile. Le incombenze burocratiche riguardano la necessità di richiedere l’iscrizione presso il registro delle imprese e l’iscrizione presso la camera di commercio. Inoltre, è necessaria l’apertura di una partita IVA, di un conto per fini fiscali e il pagamento della tassa di igiene ambientale.
Importante è anche la richiesta di un codice fiscale che identifichi il canile.
Il locale nel quale ospitare gli animali deve essere pulibile e disinfettabile ma anche dotato di una zona di isolamento; per quest’ultima è obbligatorio essere in possesso di un certificato di agilità. Il canile deve essere servito da una strada carrabile, avere una capacità adeguata e un servizio idrico, che garantisca l’approvvigionamento necessario per tutte le funzioni. Inoltre, è previsto che la struttura sia recintata sia con del muro che con una rete metallica.
I box per cani devono essere riscaldati e devono essere facilmente lavabili e disinfettabili; il box deve essere collegata ad un’area esterna che sia anche in parte protetta dalle intemperie.
E’ anche obbligatorio che il canile sia dotato di una zona parco, nella quale gli animali possano muoversi ogni giorno; la sua dimensione non può essere meno di duemila metri quadrati. Anche il gattile deve possedere un’area parco e dei box separati e riscaldati. Anche la struttura per gatti, deve essere recintata e deve essere realizzata con materiali facilmente lavabili.
Per aprire un canile si possono richiedere dei finanziamenti che variano a secondo del tipo di struttura che si intende aprire. Esistono canili fondati e gestiti da associazioni per la tutela degli animali, oppure fondati da un privato o ancora possono essere dello Stato, dei Comuni o delle Regioni. I canili comunali sono presenti in gran parte del territorio nazionale e sono gestiti dai Comuni che utilizzano i fondi dello Stato; questi canili accolgono gli animali abbandonati e dopo averli curati e fatti seguire dal medico veterinario possono anche essere adottati. Gli accertamenti dei veterinari mirano a stabilire che l’animale sia pronto ad entrare in una nuova famiglia e che non abbia problemi di salute; infatti, quando viene adottato, alla famiglia viene consegnato anche il libretto veterinario. I canili portano avanti anche le pratiche per la sterilizzazione degli animali, in modo da ridurre al minimo il fenomeno degli abbandoni e del randagismo. Per aprire un canile comunale, bisogna fare la richiesta alla Asl di competenza che deve rilasciare l’autorizzazione; poi è necessario richiedere l’iscrizione alla camera di commercio e fare la domanda al Comune di competenza. La struttura deve rispettare le norme regionali e deve essere considerata idonea dal servizio della Asl.
Per aprire un canile, è necessario un investimento iniziale da utilizzare per l’acquisto o l’affitto del lotto, la costruzione dei box e la manutenzione. Una buona idea è quella di associarsi ad altri privati che si impegnino nell’investimento e nella cura del canile.
Tra le spese vive, vi sono quelle per il veterinario; è bene verificare se è possibile stipulare delle convenzioni con delle cliniche o con un singolo medico veterinario.
Infine, è sempre bene iscriversi alle associazioni di categoria che sono un punto di riferimento notevole per il disbrigo delle pratiche e per richiedere eventuali suggerimenti o chiarimenti. Per promuovere la propria attività è bene pubblicizzare il canile presso i negozi specializzati, le associazioni di volontari.