Strategie Forex – Hedging Forex

Una strategia di base, semplice da attuare, e che ha l’obiettivo di ridurre il rischio, è costituita dall’uso del Hedging Forex. Tuttavia nonostante la sua semplicità di attuazione richiede una certa dimestichezza con lo strumento da usare, per cui bisogna accumulare un po di esperienza, prima di riuscire a padroneggiarla. Da un punto di vista pratico, bisogna aprire allo stesso tempo due posizioni opposte sulla stessa coppia di valute, o su coppie contenenti valute correlate. Bisogna comunque considerare che l’apertura di due posizioni opposte non costituisce completamente un’operazione a costo pari a ‘zero’ poichè ci saranno i costi di spread, applicati per entrambe le operazioni, ed eventualmente i costi di rollover per posizioni mantenute aperte per un periodo non breve (almeno un giorno o di più).

Tipologie di operazioni del Hedging Forex
Esistono diverse tipologie di operazioni che rientrano nel Hedging Forex:

– sfruttare il rollover: se il broker accredita quotidianamente il rollover positivo, il guadagno consiste proprio in quest’ultimo (generalmente si usano due broker diversi, tra i quali uno applica il rollover e l’altro no. Se ad esempio per una coppia di valute il trend è positivo, si può aprire la posizione long con il broker che applica il rollover, e short con il broker che non lo applica);

– sfruttare la doppia posizione su coppie di valute correlate: si tratta di quelle valute che seguono l’andamento di altre valute (in questo modo si possono aprire delle posizioni che coprono le perdite e costruire quindi una strategia di copertura per unire le due coppie di valute correlate).

Molto interessante.

Cosa Sono i Titoli Cambiari

I titoli cambiari rappresentano una sottocategoria dei titoli di credito e come tali sono regolati dalle norme del codice civile oltre che dalla ampia normativa specifica.

I titoli cambiari possono presentarsi come una promessa di pagare una certa somma (pagherò o vaglia cambiario) oppure come un ordine impartito dal traente al trattario di pagare una certa somma.

La cambiale tratta contiene un ordine incondizionato del traente nei confronti del debitore (trattario) di pagare al beneficiario una determinata somma ad una certa scadenza in un certo luogo.
Il beneficiario della cambiale può essere lo stesso traente oppure un terzo soggetto.
Se la cambiale tratta viene accettata mediante apposizione della firma dal trattario allora quest’ultimo diventa l’obbligato cambiario, altrimenti l’obbligato è il traente

Il pagherò, o semplicemente cambiale o vaglia cambiario, è un documento contenente la promessa incondizionata dell’emittente di pagare al portatore una certa somma in una certa data in un determinato luogo.
Le figure coinvolte sono due: l’emittente che è colui che si assume l’obbligo di pagare e il prenditore che è colui in favore del quale vene fatta la promessa di pagamento.
La cambiale o pagherò cosi come la cambiale tratta è un titolo esecutivo in quanto permette di promuovere immediatamente le azioni per il recupero del credito senza la necessità di provare l’esistenza del diritto o della pretesa che si vuole soddisfare. Risulta però essere importante ricordare che per essere esecutiva deve essere applicato il bollo. Per dettagli è possibile vedere questa guida sul bollo cambiale su questo sito.

La cambiale rappresenta quindi uno strumento importante, anche se non più utilizzata come in passato.

Mercato degli Strumenti Derivati

L’Idem, Italian Derivatives Market, è il mercato gestito da Borsa Italiana per la negoziazione degli strumenti finanziari derivati, in cui si negoziano contratti futures e contratti di opzione aventi come attività sottostante strumenti finanziari, tassi di interesse, valute, merci e relativi indici

Istituito nel novembre del 1994, il Mercato degli strumenti derivati possiede certe specificità, legate alla tipologia degli strumenti finanziari trattati, che lo differenziano sostanzialmente dagli altri mercati di Borsa. Carattere saliente dell’IDEM è dovuta all’elevata rischiosità dell’investimento in derivati, in modo particolare i future, che può portare a notevoli perdite nell’arco di una sola seduta, dovuta all’alta volatilità dei prezzi.

Come in precedenza accennato, nell’IDEM non si possono negoziare tutti i contratti derivati, ma solo le opzioni e i futures che, rispetto a swap e forward, si prestano meglio ad essere standardizzati. In dettaglio, i contratti attualmente negoziati sul mercato dei derivati sono:

due differenti tipologie di contratti futures sull’indice di borsa S&P/MIB: il “Futures su S&P/MIB” e il “miniFutures su S&P/MIB”;
i contratti futures aventi ad oggetto singole azioni ammesse a quotazione in Borsa o nel mercato MTAX;
il contratto di opzione sull’indice di borsa S&P/MIB: “Opzione su S&P/MIB”;i contratti di opzione aventi ad oggetto singole azioni ammesse alla quotazione ufficiale in Borsa o nel mercato MTAX.
Gli strumenti derivati sono così definiti perché derivano il loro valore da un’attività finanziaria sottostante senza la quale non potrebbero esistere. Il sottostante, per poter essere tale, deve soddisfare caratteristiche di liquidità, continuità delle negoziazioni, disponibilità o reperibilità di tutte le informazioni rilevanti, disponibilità di prezzi ufficiali o comunque significativi e, qualora sia costituito da indici, deve essere caratterizzato da trasparenza nei metodi di calcolo e di diffusione.

La Borsa Italiana richiede l’esplicitazione di una serie di caratteristiche contrattuali, che sono funzione della particolare complessità degli strumenti derivati; infatti, i contratti devono indicare chiaramente l’attività sottostante, il valore nominale, le modalità di liquidazione, il prezzo di liquidazione, le scadenze negoziate, il giorno e l’orario in cui hanno termine le negoziazioni, il giorno di scadenza, la struttura dei prezzi di esercizio, il tipo di facoltà, nonché i termini e le modalità del suo esercizio, le modalità di liquidazione dei contratti derivanti dall’esercizio delle opzioni.

La Borsa Italiana, previa comunicazione alla Consob, può escludere dalle negoziazioni i contratti per i quali non sia più garantita la regolare formazione dei prezzi o, comunque, un regolare e continuo svolgimento delle negoziazioni.

Da sottolineare che i contratti negoziati sul mercato IDEM sono compensati e garantiti da un organismo di gestione del sistema di compensazione e garanzia (detto genericamente Clearing House), costituito dalla Cassa di Compensazione e Garanzia (società appartenente al gruppo Borsa Italiana), la quale gestisce il meccanismo dei margini (somme che i partecipanti devono versare a copertura della propria posizione) e si propone come controparte degli operatori stessi (gli Aderenti), garantendo così il buon esito della negoziazione.

Nel mercato IDEM le negoziazioni si svolgono all’interno di un’unica fase di negoziazione continua, che va dalle 9 alle 17,40 per tutti i contratti, durante la quale ha luogo la conclusione dei contratti.

La volontà negoziale degli operatori si esprime attraverso proposte di negoziazione in forma anonima in cui si espongono le informazioni relative allo strumento derivato da negoziare, alla quantità, al tipo di operazione, al tipo di conto nonché alle condizioni di prezzo.

Durante la negoziazione gli operatori possono effettuare l’immissione, la modifica e la cancellazione delle proposte di negoziazione.

Le negoziazioni possono avvenire con l’ausilio di operatori market maker, allo scopo di migliorare la liquidità degli strumenti derivati negoziati, che si impegnano a esporre proposte in acquisto e in vendita per quantitativi minimi di contratti.

I market maker sono iscritti dalla Borsa Italiana in un apposito l’elenco, articolato in più sezioni corrispondenti ai diversi contratti negoziati e alla tipologia di obblighi a carico del market maker; in merito a questi ultimi gli operatori sono divisi in Primary Market Maker (assoggettati a obblighi di quotazione continuativa) e Market Maker (assoggettati a obblighi di rispondere a richieste di quotazione).

Sempre allo scopo di migliorare la liquidità degli strumenti derivati negoziati, Borsa Italiana può prevedere la presenza di operatori specialisti, iscritti in un apposito elenco e diversi dai market maker, che si impegnano a esporre proposte in acquisto e in vendita per quantitativi minimi di contratti.

Come abbiamo visto per i market maker, anche gli specialisti si dividono in Primary Specialisti (assoggettati a obblighi di quotazione continuativa) e Specialisti.

Strategie Forex – Deviazione Standard

La deviazione standard costituisce un concetto molto utile nel trading in generale e in quello del Forex in particolare, poiché misura la volatilità, in termini di dispersione, di un determinato prezzo di una valuta, rispetto alla propria media.

Quindi in sintesi la deviazione standard è data dalla differenza tra il prezzo reale di chiusura di una valuta e il prezzo medio della stessa. Maggiore è tale differenza, maggiora sarà la dispersione e quindi la deviazione standard, che tradotto in termini di volatilità significa: tanto maggiore è la deviazione tanto maggiore sarà la volatilità.

Saper riconoscere ed analizzare la deviazione standard è molto utile, soprattutto nei casi in cui la componente psicologica causa un’elevata volatilità, allontanando il prezzo dal valore che altrimenti raggiungerebbe, creando spesso anche dei falsi picchi di minimo e di massimo. Dopo il periodo di volatilità, passata la causa che ne ha determinato l’impatto psicologico, i prezzi tendono a ritornare vicino al valore che avrebbero avuto, accompagnati spesso da cambiamenti di trend.

Aspetti principali da considerare per un corretto impiego della deviazione standard nel Forex
Da un punto di vista operativo ci sono 3 casi da considerare per tradare:

L’individuazione di massimi e minimi di prezzo che hanno dimostrato un’elevata volatilità, che li ha fortemente allontanati dal valore medio (ovvero dove si annida un’ampia deviazione standard, il che permette di individuare il trend);
Individuazione di quei prezzi che hanno deviato, e che potrebbero tornare verso la loro ,media (individuazione dei punti di entrata);
Nel caso di prezzi con poca volatilità, nel caso in cui si verifichi una forte devianza, si potrebbe individuare nel prezzo che ha violato il precedente range come punto di entrata.

Un valido ausilio per sfruttare il concetto di deviazione standard arriva quindi dalle bande di Bollinger, e comunque va considerato che la validità di questa strategia è sul lungo termine, e non sul breve o brevissimo.

Relatività del Tempo nei Mercati Finanziari – Approccio Multifrattale

Tutti i diagrammi dei prezzi sono costruiti allo stesso modo: in ordinata (asse verticale) è presente il valore del titolo o dell’indice, in ascissa (asso orizzontale) viene riportato il tempo suddiviso in intervalli espressi in ore, giorni, settimane, mesi o anni

Spesso questa variabile viene sottovalutata, ma in realtà essa ha un ruolo fondamentale: tutti sanno che essere tempisti a volte può fare la differenza tra guadagno o perdita, ma non è solo questo aspetto a renderla cruciale.

Tutti noi pensiamo al tempo che passa dall’apertura, alla chiusura delle borse in maniera assoluta, scandito dalle lancette dell’orologio, ma la realtà è ben diversa; per questo motivo il tempo che ci deve interessare è un altro. Qualsiasi operatore di borsa sa bene che durante la giornata si alternano momenti di scambi febbrili a istanti in cui vi è una sostanziale calma; non a caso in gergo si parla di mercato “veloce” o “lento” in relazione ai volumi scambiati nell’unità di tempo.

Questo aspetto non è marginale ed è per questo motivo che è stato introdotto il concetto di “tempo di contrattazione”. Esso è ben diverso dal lineare tempo “d’orologio” e la sua dinamica viene descritta bene da strutture matematiche piuttosto complesse: i multifrattali. Essi sono molto comuni in natura: la concentrazione delle materie prime nel sottosuolo, il vento e il suo susseguirsi di raffiche di vento alternate da lievi brezze, i fiumi della terra con le loro portate variabili sono tipici esempi naturali.

Ma cos’è un multifrattale? Mentre un frattale è definito come un oggetto le cui parti sono una riproduzione in scala ridotta del tutto, un multifrattale ha la stessa caratteristica, ma le sue parti risultano ridotte secondo fattori di scala diversi in modo tale che alcune si riducano in maniera più veloce di altre. Per questo motivo non si parla più di autosimilitudine di scala (proprietà comune a tutti gli oggetti frattali), ma di autoaffinità.

Lo studio dei multifrattali si avvicina di più alla realtà in molti aspetti della natura e descrive meglio anche il modo in cui le variazioni dei prezzi possano accumularsi in alcuni momenti e disperdersi in altri.

Basandomi su questa idea di “tempo relativo” ho studiato un modello matematico multifrattale che simula un andamento borsistico “virtuale”. Tale strumento, ad oggi ancora in fase di test, non costituisce una sfera di cristallo nella quale ogni investitore può prevedere il futuro, ma può essere utilizzato per verificare l’efficienza di un portafoglio titoli oppure per stimare il rischio associato ad un piano di investimento in maniera piuttosto semplice e veloce. Questo modello si basa sulla teoria finanziaria esposta negli articoli precedenti e vuole essere semplicemente uno strumento alternativo in grado di costituire un valido aiuto per tutti gli investitori.

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