Strategie Forex – Media Mobile Esponenziale

Tra le strategie di trading base per il Forex (per la semplicità di applicazione che la caratterizza), è molto usata la strategia basata sulle medie mobili. Uno dei motivi del suo ampio utilizzo è dovuto anche al fatto che può essere applicata con successo a qualsiasi coppia di valute.

A livello operativo, una volta compreso il calcolo e il funzionamento delle medie mobili, attraverso il grafico, diventa semplice riuscire a mettere in pratica le poche regole che accompagnano questa strategia. Consideriamo un grafico candlestick che si riferisce a un timeframe definito.

Consideriamo quindi, ad esempio le seguenti medie mobili esponenziali: 10, 25 e 50 periodi.

Per entrare bisogna considerare il momento in cui la EMA attuale a 10 periodi incrocia la EMA 25 che ha a sua volta incrociato la EMA 50: la direzione dell’entrata deve essere verso quella presa dalla media. Ma bisogna attendere che la candela chiuda oltre la EMA 50 per evitare segnali non significativi.

Per l’exit point si hanno invece due opzioni:

– nel momento in cui la EMA 10 incrocia di nuovo la EMA 25;

– nel punto in cui la EMA 10 tocca la EMA 50, con la candela che chiude oltre quest’ultima.

Ovviamente si tratta di un indicatore che basandosi sulla media dei prezzi già ‘passati’, a sua volta si trova legato al passato, e per questo bisogna fare attenzione poiché il segnale può cambiare direzione in qualsiasi momento. E’ affidabile più quando il mercato è in trend oppure ci sono break-out, con il prezzo che fa grandi movimenti. Invece è poco affidabile, e dà diversi segnali falsi durante le fasi di mercato laterale.

Regolamento dei Mercati di Borsa Italiana – Guida

Nel Regolamento e nelle relative Istruzioni sono raccolte tutte le disposizioni che disciplinano i mercati gestiti da Borsa Italiana S.p.A., e sono relative ai criteri per l’ammissione degli strumenti finanziari alle negoziazioni, alle modalità di negoziazione, alla partecipazione degli operatori e ai servizi strumentali alle negoziazioni

Il documento di riferimento sia per chi intende investire nei mercati di Borsa Italiana sia per le società che intendono quotare i propri strumenti finanziari in questi mercati, ossia il documento dove poter reperire tutte le informazioni sulle modalità operative di ammissione e di negoziazione degli strumenti finanziari, è costituito dal Regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A., corredato dalle relative Istruzioni.

Dalla data della sua prima approvazione, 4 dicembre 1998, a oggi, Regolamento e Istruzioni hanno subito numerose modifiche e revisione, al fine di soddisfare le nuove esigenze del mercato e adattarsi ai cambiamenti di una normativa in costante evoluzione.

Il Regolamento, per ogni mercato gestito, disciplina
le condizioni richieste per l’ammissione degli strumenti finanziari, stabilendo i requisiti degli strumenti stessi e dei relativi emittenti
il ruolo e il compito di operatori come sponsor, specialisti e listing partner;
la procedura di ammissione
la sospensione e la revoca dalle negoziazioni
gli obblighi degli emittenti, relativamente ai rapporti con altri emittenti, al Codice di Comportamento, agli obblighi informativi e alle comunicazioni al pubblico
la modalità di diffusione delle informazioni al mercato
la partecipazione degli operatori alle contrattazioni
le modalità, le fasi e le proposte di negoziazione
la determinazione dei prezzi
la conclusione e la registrazione dei contratti
i servizi strumentali alle negoziazioni, ossia i servizi di riscontro delle operazioni, i sistemi di garanzia dei contratti e la comunicazione delle operazioni eseguite fuori dal mercato
la trasparenza del mercato, ovvero le informazioni che devono essere fornite al pubblico.

Le Istruzioni al Regolamento, come dice il termine stesso, riprendono, specificando meglio laddove ce ne fosse l’esigenza, le disposizione dettate dal Regolamento.

In riferimento ai singoli mercati, vengono definiti
i modelli per la domanda di ammissione alla quotazione e la documentazione da allegare
gli obblighi che sorgono in capo agli emittenti come conseguenza di determinate operazioni della società come, ad esempio, lo stacco delle cedole, il raggruppamento o il frazionamento azioni, le variazioni del capitale sociale e le modifiche allo statuto
i modelli per la partecipazione degli operatori
le modalità di negoziazione riferite, in particolare, agli orari di negoziazione, ai limiti di variazione dei prezzi, agli obblighi degli operatori specialisti, alla divisione nei vari segmenti e ai contratti ammessi
la metodologia di calcolo e i termini di diffusione degli indici e degli indicatori
la vigilanza e la gestione delle disfunzioni tecniche.

Molto interessante.

Titoli di Stato – Cosa Sono

I titoli pubblici italiani rappresentano una fetta importante del mercato finaziario interno, essendo stati per anni l’investimento principale delle famiglie italiane
Prima di procedere nella discussione è doveroso chiarire che, come tutti sanno o quasi, i titoli di Stato, italiani o esteri, rientrano nella categoria dei titoli obbligazionari. Costituiscono quindi debiti di una certa nazione.

In genere si definisce titolo di Stato un’obbligazione emessa dal Governo di uno Stato nella moneta del proprio Paese. Sono emessi dal Governo al fine di reperire fondi con i quali finanziare spese pubbliche. In Italia l’emissione è predisposta dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Molte volte si incorre nell’errore di identificare il debito pubblico con l’ammontare dei titoli di Stato in circolazione; infatti, il primo è pari al valore nominale di tutte le passività lorde consolidate delle amministrazioni pubbliche (amministrazioni centrali, enti locali e istituti previdenziali pubblici), mentre il secondo si riferisce a tutti i titoli emessi dallo Stato, sia sul mercato interno sia sul mercato estero. I titoli di Stato costituiscono circa l’80% dell’intero debito pubblico italiano,

Parlando di titoli di Stato, dedicheremo naturalmente particolare attenzione alla descrizione di quelli emessi dal Governo italiano nei mercati domestici, che, attualmente, sono:

BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) titoli a breve termine con scadenza inferiore all’anno, sono strumenti del mercato monetario di tipo zero coupon;
CTZ (Certificati del Tesoro Zero coupon ): titoli privi di cedola con durata pari a 18 o a 24 mesi;
CCT (Certificati di Credito del Tesoro): titoli al portatore o all’ordine a medio-lungo termine (massimo 7 anni), che pagano semestralmente un tasso di interesse (cedola) variabile, indicizzato al tasso di rendimento dei BoT;
BTP (Buoni del Tesoro poliennali): titoli a medio-lungo termine, che pagano una cedola semestrale fissa, con scadenze comprese tra i 3 e i 30 anni;
BTP€i (Buoni del Tesoro poliennali indicizzati all’inflazione europea “Indice Eurostat”): titoli a medio-lungo termine (5 e 10 anni), in cui sia il capitale rimborsato a scadenza sia le cedole semestrali sono rivalutati sulla base dell’inflazione dell’area Euro.
In aggiunta, ricordiamo i Boc (Buoni obbligazionari comunali), che sono titoli obbligazionari al portatore a medio-lungo termine, emessi dagli enti locali italiani (Province, Comuni, unioni di Comuni, città metropolitane, Comunità montane, Regioni e consorzi di enti locali) per finanziare i propri progetti. Possono essere emessi con diverse modalità: frequenza cedola, tasso di interesse fisso o variabile, convertibili, relativamente a cui è possibile vedere questa guida sulle obbligazioni convertibili su Leobbligazioni.com, o cum warrant.

Orari Borsa – Cosa Bisogna Sapere

La tipica giornata di contrattazione in Borsa viene scandita da determinate fasi di negoziazione, che si susseguono secondo un ben definito ordine cronologico e secondo certi orari prestabiliti; prendiamo in considerazione ciò che avviene nel segmento blue-chip del Mercato telematico azionario MTA

Immaginiamo di trascorrere un’ipotetica giornata in Piazza Affari, seguendo le vicissitudini delle azioni quotate nel segmento blue chip dell’MTA; ricordiamo che le negoziazioni si svolgono con le modità di asta e di negoziazione continua e che l’immissione, la modifica e la cancellazione delle proposte di negoziazione possono essere effettuate dagli operatori sia nelle fasi di pre-asta sia nella negoziazione continua.

Ore 8.00, inizia la nostra giornata. In questo momento, inizia la fase di asta di apertura, articolata nelle fasi di determinazione del prezzo teorico d’asta di apertura (“pre-asta”), validazione del prezzo teorico d’asta di apertura (“validazione”) e, infine, conclusione dei contratti (“apertura”).

Durante la fase di pre-asta possiamo già immettere proposte di negoziazione intere, sia con limite di prezzo sia senza limite di prezzo (proposte “al prezzo d’asta”), ma non concludere contratti: in questa fase si inseriscono solo ordini, di acquisto o vendita, e la conclusione dei contratti avviene solo in un momento successivo. In questa fase, viene calcolato e aggiornato in tempo reale dalla società di gestione, a titolo informativo, il prezzo teorico d’asta.

La fase di pre-asta termina alle 9.00, o meglio termina in un momento compreso all’interno di un intervallo temporale che va dalle 9.00.00 alle 9.00.59.

Ore 9.01, una volta chiusa la fase di pre-asta, ha inizio la fase di validazione che ha una durata di soli due minuti e termina alle 9.03. Durante questa fase si procede alla verifica del prezzo teorico d’asta determinato. Al termine della fase di validazione tale prezzo è considerato valido e viene assunto come prezzo d’asta per la conclusione dei contratti se il suo scostamento dal prezzo di controllo non supera determinate percentuali di variazione stabilite dalla Borsa Italiana.

Nel caso in cui lo scostamento del prezzo teorico d’asta di apertura dal prezzo di controllo superi la percentuale di variazione massima, viene riattivata la fase di pre-asta per un certo intervallo di tempo.

Qualora non sia stato determinato un prezzo teorico d’asta di apertura, al termine della validazione le proposte di negoziazione intere, sono trasferite automaticamente alla negoziazione continua con la priorità temporale delle proposte originarie e con il prezzo della proposta originaria, se si tratta di proposte con limite di prezzo, della migliore proposta con limite di prezzo presente sul mercato alla fine della fase di pre-asta, se si tratta di proposte al prezzo di apertura, e pari a quello di controllo, se si tratta di proposte al prezzo di apertura e al termine della fase di pre-asta non sono presenti proposte con limite di prezzo.

Ore 09.03, inizia la fase di apertura che terminerà due minuti dopo alle 09.05, quando inizia la negoziazione continua. In questa fase, qualora ricorra la condizione di validazione, vengono conclusi i contratti al prezzo d’asta. Tali contratti risultano dall’abbinamento automatico delle proposte in acquisto aventi prezzi uguali o superiori al prezzo d’asta con quelle in vendita aventi prezzi uguali o inferiori allo stesso prezzo, secondo le priorità di prezzo e di tempo delle singole proposte e fino ad esaurimento delle quantità disponibili.

Al termine dell’asta di apertura le proposte ineseguite, in tutto o in parte, vengono automaticamente trasferite alla negoziazione continua come proposte con limite di prezzo, secondo le seguenti modalità: con il prezzo e la priorità temporale della proposta originaria, se si tratta di proposte con limite di prezzo; con il prezzo d’asta e la priorità temporale della proposta originaria, se si tratta di proposte senza limite di prezzo.

Conclusione dei Contratti nell’Idem

Approfondiamo il tema sulle modalità di conclusione dei contratti nel Mercato degli strumenti derivati, a causa dalla maggior complessità che questo aspetto ricopre nell’IDEM rispetto a quanto accade invece negli altri mercati gestiti da Borsa Italiana

Contrariamente a quanto abbiamo fatto trattando le modalità di negoziazione dei contratti nel mercato MTA, dove sono state descritte anche le modalità di conclusione degli stessi, parlando dell’IDEM è opportuno affrontare questo aspetto in maniera a se stante. Esistono infatti alcune modalità di conclusione dei contratti, diverse dal semplice abbinamento automatico, che necessitano di una certa attenzione.

Come avviene di norma anche per gli altri mercati, durante la negoziazione continua, che ricordiamo essere l’unica fase di negoziazione, la conclusione dei contratti avviene, per le quantità disponibili, mediante abbinamento automatico di proposte di segno contrario presenti nel mercato e ordinate secondo i criteri di priorità di prezzo e di tempo:

l’immissione di una proposta con limite di prezzo determina l’abbinamento con una o più proposte di segno contrario aventi prezzo uguale o migliore della proposta inserita;
l’immissione di una proposta senza limite di prezzo (“al prezzo di mercato”) determina l’abbinamento della stessa con una o più proposte di segno contrario presenti sul mercato al momento dell’immissione della proposta.
L’esecuzione parziale di una proposta “al prezzo di mercato” determina l’immediata cancellazione della quantità ineseguita. L’esecuzione parziale di una proposta con limite di prezzo dà luogo, per la quantità ineseguita, alla creazione di una proposta che rimane esposta nel mercato con il prezzo e la priorità temporale della proposta originaria.

L’esecuzione delle proposte combinate standard e delle proposte combinate tailor made (TMC) avviene:

mediante abbinamento automatico con “proposte singole” di segno contrario presenti sul mercato oppure;
nell’apposito book di negoziazione, mediante abbinamento automatico con altre proposte combinate standard e TMC di segno contrario presenti nel book medesimo e ordinate secondo i criteri sopra citati.

In aggiunta a queste, esistono poi particolari modalità di conclusione dei contratti:

possono essere immesse proposte di negoziazione (c.d. interbank) finalizzate alla conclusione di contratti nei quali la controparte sia costituita esclusivamente da un operatore predeterminato, purché a un prezzo compreso tra la migliore proposta in acquisto e la migliore proposta in vendita, estremi esclusi;
possono essere immesse proposte di negoziazione (c.d. internal) finalizzate alla conclusione di contratti nei quali la controparte sia costituita esclusivamente dallo stesso operatore che ha immesso le proposte, purché a un prezzo compreso tra la migliore proposta in acquisto e la migliore proposta in vendita, estremi esclusi;
per il Futures su S&P/MIB, il Futures su azioni, l’Opzione su S&P/MIB e l’Opzione su azioni, il prezzo dei contratti conclusi con le modalità “interbank” e “internal” può non essere compreso nell’intervallo ivi indicato qualora:
la quantità oggetto del contratto sia superiore a determinate soglie (c.d. “block trades”)
lo scostamento del prezzo del contratto rispetto ai migliori prezzi presenti sul book di negoziazione non superi il limite massimo di variazione.

La conclusione dei contratti viene garantita dalla società Cassa di Compensazione e Garanzia che funge da controparte agli operatori, assumendo in proprio le posizione aperte dagli operatori stessi (viene eliminato il rischio di controparte), i quali per essere ammessi al sistema di compensazione devono assumere la qualifica di Partecipante (aderente) Diretto, Generale o Individuale (diviene controparte della Cassa stessa), o come Partecipante (aderente) Indiretto (diviene controparte di un Partecipante Generale).

È ammessa la procedura di give-up, che consente che la compensazione e garanzia dei contratti conclusi da un operatore ammesso alle negoziazioni sul mercato IDEM (negoziatore) per conto di un proprio committente siano effettuate dal committente stesso o da un diverso operatore (compensatore) designato dal committente.

L’operatore che svolge la funzione di compensatore in un contratto di give-up deve essere, in ogni caso, aderente generale o aderente individuale al sistema di compensazione e garanzia.

Tutti i contratti conclusi vengono registrati in un apposito archivio elettronico almeno con le indicazioni relative al numero progressivo del contratto, all’orario di inserimento delle proposte, all’orario di esecuzione, alla serie negoziata, alla quantità e prezzo unitario, al codice identificativo e alla posizione contrattuale degli operatori acquirenti e venditori, il tipo di conto (proprio o terzi), nonché l’eventuale indicazione di apertura o chiusura di posizione.

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