Il giorno in cui si riceve l’anello di fidanzamento si aprono le porte dell’organizzazione del matrimonio, che, quasi sempre, genera molto stress ai futuri sposi e nasconde un numero indefinito di cose da fare prima e dopo il fatidico sì. E’ un vero e proprio lavoro che merita l’intervento di un professionista: il wedding planner.
Dal punto di vista burocratico non è tanto difficile diventarlo, quanto acquisire clienti. Come già succede per altre professioni non è necessario essere iscritti ad un albo o fare un corso, basta avere la partita IVA, il codice ISTAT per questa professione è 96.09.05 Organizzatore di feste e cerimonie, ma per ogni dettaglio in merito è opportuno rivolgersi ad un commercialista. Nel caso in cui si voglia fare un corso è bene consultare riviste o siti di settore per non rischiare di fare scelte affrettate. Per quanto riguarda i corsi è preferibile optare per enti riconosciuti o che comunque presentano un’offerta formativa seria e qualificata. Un’altra opportunità di formazione potrebbe essere la partecipazione a stage o tirocini nelle agenzie più affermate in questo settore. Inizialmente per mettersi alla prova si potrebbe provare ad organizzare il proprio matrimonio o quello di amici. Per iniziare si potrebbe chiedere ad un’amica di aiutarla ad organizzare il suo e vedere come va. Durante l’organizzazione si potrebbe fare qualche scatto da mostrare ai futuri clienti.
Innanzitutto, comunque, occorre creare un proprio know how ad esempio leggendo riviste di settore oppure siti web, in particolare quelli americani dove, spesso, si trovano utili idee e spunti originali che qui in Italia devono ancora arrivare.
Una volta addentrati nella materia serve un sito dove pubblicare una descrizione dei vostri servizi e un portfolio con le foto dei matrimoni organizzati; la qualità del sito e delle sue immagini è essenziale, bisogna costantemente aggiornarlo così da mostrare ai clienti la propria esperienza e professionalità.
In generale ciò che spaventa i futuri sposi è il costo del wedding planner. A tal proposito può essere utile farsi dare una percentuale dai fornitori così da chiedere di meno ai clienti. E’ utile infatti avere una fidata lista di fornitori fatta di 56 fiorai, una decina di fotografi, qualche ristoratore e dei gruppi musicali da contattare all’occorrenza.
Tra questi un aspetto che viene spesso sottovalutato dai futuri sposi è la scelta del gruppo che invece rappresenta l’anima della festa. La scelta della band infatti comporta varie decisioni da prendere quali il numero di musicisti, il genere, una lista di canzoni, la location, insomma mai come prima un wedding planner può guidarci anche in questa scelta.