Strategie Forex – Deviazione Standard

La deviazione standard costituisce un concetto molto utile nel trading in generale e in quello del Forex in particolare, poiché misura la volatilità, in termini di dispersione, di un determinato prezzo di una valuta, rispetto alla propria media.

Quindi in sintesi la deviazione standard è data dalla differenza tra il prezzo reale di chiusura di una valuta e il prezzo medio della stessa. Maggiore è tale differenza, maggiora sarà la dispersione e quindi la deviazione standard, che tradotto in termini di volatilità significa: tanto maggiore è la deviazione tanto maggiore sarà la volatilità.

Saper riconoscere ed analizzare la deviazione standard è molto utile, soprattutto nei casi in cui la componente psicologica causa un’elevata volatilità, allontanando il prezzo dal valore che altrimenti raggiungerebbe, creando spesso anche dei falsi picchi di minimo e di massimo. Dopo il periodo di volatilità, passata la causa che ne ha determinato l’impatto psicologico, i prezzi tendono a ritornare vicino al valore che avrebbero avuto, accompagnati spesso da cambiamenti di trend.

Aspetti principali da considerare per un corretto impiego della deviazione standard nel Forex
Da un punto di vista operativo ci sono 3 casi da considerare per tradare:

L’individuazione di massimi e minimi di prezzo che hanno dimostrato un’elevata volatilità, che li ha fortemente allontanati dal valore medio (ovvero dove si annida un’ampia deviazione standard, il che permette di individuare il trend);
Individuazione di quei prezzi che hanno deviato, e che potrebbero tornare verso la loro ,media (individuazione dei punti di entrata);
Nel caso di prezzi con poca volatilità, nel caso in cui si verifichi una forte devianza, si potrebbe individuare nel prezzo che ha violato il precedente range come punto di entrata.

Un valido ausilio per sfruttare il concetto di deviazione standard arriva quindi dalle bande di Bollinger, e comunque va considerato che la validità di questa strategia è sul lungo termine, e non sul breve o brevissimo.

Relatività del Tempo nei Mercati Finanziari – Approccio Multifrattale

Tutti i diagrammi dei prezzi sono costruiti allo stesso modo: in ordinata (asse verticale) è presente il valore del titolo o dell’indice, in ascissa (asso orizzontale) viene riportato il tempo suddiviso in intervalli espressi in ore, giorni, settimane, mesi o anni

Spesso questa variabile viene sottovalutata, ma in realtà essa ha un ruolo fondamentale: tutti sanno che essere tempisti a volte può fare la differenza tra guadagno o perdita, ma non è solo questo aspetto a renderla cruciale.

Tutti noi pensiamo al tempo che passa dall’apertura, alla chiusura delle borse in maniera assoluta, scandito dalle lancette dell’orologio, ma la realtà è ben diversa; per questo motivo il tempo che ci deve interessare è un altro. Qualsiasi operatore di borsa sa bene che durante la giornata si alternano momenti di scambi febbrili a istanti in cui vi è una sostanziale calma; non a caso in gergo si parla di mercato “veloce” o “lento” in relazione ai volumi scambiati nell’unità di tempo.

Questo aspetto non è marginale ed è per questo motivo che è stato introdotto il concetto di “tempo di contrattazione”. Esso è ben diverso dal lineare tempo “d’orologio” e la sua dinamica viene descritta bene da strutture matematiche piuttosto complesse: i multifrattali. Essi sono molto comuni in natura: la concentrazione delle materie prime nel sottosuolo, il vento e il suo susseguirsi di raffiche di vento alternate da lievi brezze, i fiumi della terra con le loro portate variabili sono tipici esempi naturali.

Ma cos’è un multifrattale? Mentre un frattale è definito come un oggetto le cui parti sono una riproduzione in scala ridotta del tutto, un multifrattale ha la stessa caratteristica, ma le sue parti risultano ridotte secondo fattori di scala diversi in modo tale che alcune si riducano in maniera più veloce di altre. Per questo motivo non si parla più di autosimilitudine di scala (proprietà comune a tutti gli oggetti frattali), ma di autoaffinità.

Lo studio dei multifrattali si avvicina di più alla realtà in molti aspetti della natura e descrive meglio anche il modo in cui le variazioni dei prezzi possano accumularsi in alcuni momenti e disperdersi in altri.

Basandomi su questa idea di “tempo relativo” ho studiato un modello matematico multifrattale che simula un andamento borsistico “virtuale”. Tale strumento, ad oggi ancora in fase di test, non costituisce una sfera di cristallo nella quale ogni investitore può prevedere il futuro, ma può essere utilizzato per verificare l’efficienza di un portafoglio titoli oppure per stimare il rischio associato ad un piano di investimento in maniera piuttosto semplice e veloce. Questo modello si basa sulla teoria finanziaria esposta negli articoli precedenti e vuole essere semplicemente uno strumento alternativo in grado di costituire un valido aiuto per tutti gli investitori.

Strategie Forex – Media Mobile Esponenziale

Tra le strategie di trading base per il Forex (per la semplicità di applicazione che la caratterizza), è molto usata la strategia basata sulle medie mobili. Uno dei motivi del suo ampio utilizzo è dovuto anche al fatto che può essere applicata con successo a qualsiasi coppia di valute.

A livello operativo, una volta compreso il calcolo e il funzionamento delle medie mobili, attraverso il grafico, diventa semplice riuscire a mettere in pratica le poche regole che accompagnano questa strategia. Consideriamo un grafico candlestick che si riferisce a un timeframe definito.

Consideriamo quindi, ad esempio le seguenti medie mobili esponenziali: 10, 25 e 50 periodi.

Per entrare bisogna considerare il momento in cui la EMA attuale a 10 periodi incrocia la EMA 25 che ha a sua volta incrociato la EMA 50: la direzione dell’entrata deve essere verso quella presa dalla media. Ma bisogna attendere che la candela chiuda oltre la EMA 50 per evitare segnali non significativi.

Per l’exit point si hanno invece due opzioni:

– nel momento in cui la EMA 10 incrocia di nuovo la EMA 25;

– nel punto in cui la EMA 10 tocca la EMA 50, con la candela che chiude oltre quest’ultima.

Ovviamente si tratta di un indicatore che basandosi sulla media dei prezzi già ‘passati’, a sua volta si trova legato al passato, e per questo bisogna fare attenzione poiché il segnale può cambiare direzione in qualsiasi momento. E’ affidabile più quando il mercato è in trend oppure ci sono break-out, con il prezzo che fa grandi movimenti. Invece è poco affidabile, e dà diversi segnali falsi durante le fasi di mercato laterale.

Regolamento dei Mercati di Borsa Italiana – Guida

Nel Regolamento e nelle relative Istruzioni sono raccolte tutte le disposizioni che disciplinano i mercati gestiti da Borsa Italiana S.p.A., e sono relative ai criteri per l’ammissione degli strumenti finanziari alle negoziazioni, alle modalità di negoziazione, alla partecipazione degli operatori e ai servizi strumentali alle negoziazioni

Il documento di riferimento sia per chi intende investire nei mercati di Borsa Italiana sia per le società che intendono quotare i propri strumenti finanziari in questi mercati, ossia il documento dove poter reperire tutte le informazioni sulle modalità operative di ammissione e di negoziazione degli strumenti finanziari, è costituito dal Regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A., corredato dalle relative Istruzioni.

Dalla data della sua prima approvazione, 4 dicembre 1998, a oggi, Regolamento e Istruzioni hanno subito numerose modifiche e revisione, al fine di soddisfare le nuove esigenze del mercato e adattarsi ai cambiamenti di una normativa in costante evoluzione.

Il Regolamento, per ogni mercato gestito, disciplina
le condizioni richieste per l’ammissione degli strumenti finanziari, stabilendo i requisiti degli strumenti stessi e dei relativi emittenti
il ruolo e il compito di operatori come sponsor, specialisti e listing partner;
la procedura di ammissione
la sospensione e la revoca dalle negoziazioni
gli obblighi degli emittenti, relativamente ai rapporti con altri emittenti, al Codice di Comportamento, agli obblighi informativi e alle comunicazioni al pubblico
la modalità di diffusione delle informazioni al mercato
la partecipazione degli operatori alle contrattazioni
le modalità, le fasi e le proposte di negoziazione
la determinazione dei prezzi
la conclusione e la registrazione dei contratti
i servizi strumentali alle negoziazioni, ossia i servizi di riscontro delle operazioni, i sistemi di garanzia dei contratti e la comunicazione delle operazioni eseguite fuori dal mercato
la trasparenza del mercato, ovvero le informazioni che devono essere fornite al pubblico.

Le Istruzioni al Regolamento, come dice il termine stesso, riprendono, specificando meglio laddove ce ne fosse l’esigenza, le disposizione dettate dal Regolamento.

In riferimento ai singoli mercati, vengono definiti
i modelli per la domanda di ammissione alla quotazione e la documentazione da allegare
gli obblighi che sorgono in capo agli emittenti come conseguenza di determinate operazioni della società come, ad esempio, lo stacco delle cedole, il raggruppamento o il frazionamento azioni, le variazioni del capitale sociale e le modifiche allo statuto
i modelli per la partecipazione degli operatori
le modalità di negoziazione riferite, in particolare, agli orari di negoziazione, ai limiti di variazione dei prezzi, agli obblighi degli operatori specialisti, alla divisione nei vari segmenti e ai contratti ammessi
la metodologia di calcolo e i termini di diffusione degli indici e degli indicatori
la vigilanza e la gestione delle disfunzioni tecniche.

Molto interessante.

Titoli di Stato – Cosa Sono

I titoli pubblici italiani rappresentano una fetta importante del mercato finaziario interno, essendo stati per anni l’investimento principale delle famiglie italiane
Prima di procedere nella discussione è doveroso chiarire che, come tutti sanno o quasi, i titoli di Stato, italiani o esteri, rientrano nella categoria dei titoli obbligazionari. Costituiscono quindi debiti di una certa nazione.

In genere si definisce titolo di Stato un’obbligazione emessa dal Governo di uno Stato nella moneta del proprio Paese. Sono emessi dal Governo al fine di reperire fondi con i quali finanziare spese pubbliche. In Italia l’emissione è predisposta dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Molte volte si incorre nell’errore di identificare il debito pubblico con l’ammontare dei titoli di Stato in circolazione; infatti, il primo è pari al valore nominale di tutte le passività lorde consolidate delle amministrazioni pubbliche (amministrazioni centrali, enti locali e istituti previdenziali pubblici), mentre il secondo si riferisce a tutti i titoli emessi dallo Stato, sia sul mercato interno sia sul mercato estero. I titoli di Stato costituiscono circa l’80% dell’intero debito pubblico italiano,

Parlando di titoli di Stato, dedicheremo naturalmente particolare attenzione alla descrizione di quelli emessi dal Governo italiano nei mercati domestici, che, attualmente, sono:

BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) titoli a breve termine con scadenza inferiore all’anno, sono strumenti del mercato monetario di tipo zero coupon;
CTZ (Certificati del Tesoro Zero coupon ): titoli privi di cedola con durata pari a 18 o a 24 mesi;
CCT (Certificati di Credito del Tesoro): titoli al portatore o all’ordine a medio-lungo termine (massimo 7 anni), che pagano semestralmente un tasso di interesse (cedola) variabile, indicizzato al tasso di rendimento dei BoT;
BTP (Buoni del Tesoro poliennali): titoli a medio-lungo termine, che pagano una cedola semestrale fissa, con scadenze comprese tra i 3 e i 30 anni;
BTP€i (Buoni del Tesoro poliennali indicizzati all’inflazione europea “Indice Eurostat”): titoli a medio-lungo termine (5 e 10 anni), in cui sia il capitale rimborsato a scadenza sia le cedole semestrali sono rivalutati sulla base dell’inflazione dell’area Euro.
In aggiunta, ricordiamo i Boc (Buoni obbligazionari comunali), che sono titoli obbligazionari al portatore a medio-lungo termine, emessi dagli enti locali italiani (Province, Comuni, unioni di Comuni, città metropolitane, Comunità montane, Regioni e consorzi di enti locali) per finanziare i propri progetti. Possono essere emessi con diverse modalità: frequenza cedola, tasso di interesse fisso o variabile, convertibili, relativamente a cui è possibile vedere questa guida sulle obbligazioni convertibili su Leobbligazioni.com, o cum warrant.

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