C’è confusione quando si parla di tipologie di investimento bancario, tra le tante variabili andremo a chiarire questa volta l’opzione che prevede i famosi certificati di deposito, una prassi molto usata già da diversi anni che però nasconde delle particolari clausole che non tutti hanno chiare. Senza ulteriori indugi andiamo a spiegare quali sono i pro e i contro del rilascio dei certificati di deposito.
Cominciamo col dire che i certificati di deposito sono sostanzialmente dei titoli che il correntista riceve nel momento in cui viene stilato un rapporto d’affari con lo sportello bancario vincolando i propri risparmi, o parte di essi, per un limite di tempo stabilito. Ogni volta che viene sancita una operazione di questo tipo lo sportello bancario è tenuto a rilasciare un certificato di deposito, rispettando così la sua parte dell’accordo.
In linea generale i certificati di deposito subentrano quando il correntista chiede al proprio istituto bancario di vincolare una determinata somma di denaro per un periodo compreso tra i 3 mesi ed i 5 anni. La banca si impegna a corrispondere al correntista un determinato ammontare di denaro derivato dagli interessi maturati dal proprio risparmio vincolato. Il pagamento degli interessi arriva alla fine dell’accordo oppure per accordi superiori a 12 mesi si può scegliere eventualmente il pagamento annuale. Gli interessi maturati per la somma vincolata variano a seconda del tasso scelto, infatti il cliente potrà optare per un tasso fisso che mette al riparo da eventuali brutte sorprese, ed un tasso variabile che però nella migliore delle ipotesi potrebbe restituire un interesse percentuale maggiore di quello proposto dal tasso fisso.
Le tipologie di certificati di deposito sono solitamente tre, esse variano in base al tasso d’interesse scelto, vediamo quali sono
-Certificati a tasso fisso – come già spiegato il cliente conosce il tasso d’interesse apportato alla somma vincolata e questo non potrà variare fino al termine dell’accordo firmato.
-Certificati a tasso variabile – i tassi di interesse in questo caso sono vincolati dall’andamento del mercato e da altri fattori tra cui quello temporale.
-Certificati zero coupon – la terza opzione si riserva il diritto di corrispondere gli interessi solo al termine del periodo di vincolo, l’intero ammontare restituito dalla banca vedrà quindi la somma vincolata con l’aggiunta degli interessi maturati nel limite di tempo stabilito.
In conclusione ricordiamo che il certificato di deposito è una forma di guadagno particolarmente vantaggiosa per i piccoli investitori che vogliono vincolare il proprio denaro per un limite massimo di tempo non troppo impegnativo, bisogna però fare attenzione a tutte le clausole riguardanti lo sblocco di tali somme in via anticipata.