Consigli su Come Risparmiare Soldi

Come fare per risparmiare soldi nei nostri consumi quotidiani. Ecco qualche consiglio per riuscire a fare tutto avendo in tasca qualche soldo in più in caso di imprevisti.

-Accorciamo la filiale dal produttore al consumatore. Acquistiamo il latte alla spina. Se ci servono vestiti nuovi, facciamo un giro in Rete, dove le aziende hanno un rapporto diretto con il consumatore e permettono (raggiunta una certa cifra) di non pagare le spese di spedizione. Questa politica ci consentirà di risparmiare almeno il 20% sul prodotto acquistato (quello che avremmo pagato al grossista o al rivenditore al dettaglio), avendo la possibilità di ricevere beni anche gratis (cosa che mi è accaduta recentemente con i biglietti da visita).

-Utilizziamo in modo intelligente l’auto. Oltre alla manutenzione, cerchiamo di usare l’auto solo per medi o lunghi tragitti e quando l’auto ha tutti e quattro i posti occupati. Va bene se dobbiamo portare una spesa per la casa importante, ma se dobbiamo andare nelle vicinanze ed è una bella giornata, meglio andare a piedi o con il pullman. Se siete pendolari, per andare al lavoro preferite treni e corriere (risparmio garantito).

-Organizziamo una lista della spesa ottimizzata. Può essere utile fare una lista con solo quello che ci serve, riducendo i consumi ed anche i rifiuti. Oltre al portafoglio, sarà la Natura a ringraziarvi. Non dovete rinunciare alla qualità, ma dovete girare per qualche supermercato in più ed evitare i grandi magazzini. Una clientela fidelizzata con la carta fedeltà consente di ricevere degli sconti esclusivi, oppure di calare un po’ il prezzo se parliamo di macellerie o caseifici locali.

-Evitiamo il gioco.

-Se abbiamo una famiglia numerosa, andiamo al ristorante o in pizzeria solo una volta al mese e divertiamoci a preparare la pizza da soli in famiglia.

Non soltanto risparmieremo soldi, ma creeremo un’occasione gioiosa per stare in tavola tutti insieme.

Consigli su Come Risparmiare Benzina

Con le nuove accise, la benzina è arrivata alle stelle. Per questo conviene cambiare un po’ le nostre abitudini per sfruttare l’auto in maniera intelligente e risparmiare benzina. Non si tratta solo di ridurre i consumi, risparmiare si può anche con un investimento minimo sul proprio mezzo.

-Cominciando dalle abitudini, creiamo una nuova abitudine, quella di dividere la benzina con parenti ed amici. Inutile prendere quattro auto con dentro una sola persona, quando se ne può usare una che porti quattro persone nello stesso quartiere o in luoghi vicini. Può essere utile, per esempio, dividere l’auto tra i colleghi di lavoro: un sistema che in America è già consolidato e che permette di risparmiare una grande parte della benzina acquistata precedentemente.

-Riduciamo i consumi. Come? In modo intelligente, se il semaforo dura più di sei secondi, non ha senso tenere il motore acceso e consumare benzina. Spegniamo il motore e riaccendiamolo quando scatta il verde. Evitiamo di accelerare a tutta velocità e cerchiamo di tenere la marcia più alta possibile. Rispettiamo i limiti di velocità anche per non perdere i punti sulla patente.

-Alleggeriamo il portabagagli. L’auto non è un magazzino per gli oggetti inutili. Evitate le suppellettili all’interno dell’auto. Una macchina più leggera usa il 30% di benzina in meno rispetto ad un’auto carica.

-Aria condizionata. Un’idea diffusa è che che per risparmiare benzina è necessario tenere il finestrino aperto. In realtà, se chiudessimo i finestrini ed accendessimo l’aria condizionata, il nostro portafoglio ringrazierebbe molto di più.

-Investiamo nella manutenzione dell’auto. Un risparmio vero non può essere possibile senza un investimento, pneumatici sgonfi, come prendersi poca cura della propria auto, diventa un costo che incide sulla benzina. Cerchiamo di avere cura della nostra auto anche con una manutenzione totale di tanto in tanto.

-Prendiamo un Tom Tom. Ci eviterà di girare in luoghi sperduti, spendendo un sacco di benzina tra un giro e l’altro. Un altro modo può essere l’affitto del posto auto per evitare di girare sotto casa in attesa che un’auto esca e lasci campo libero alla nostra.

-Se cambiamo auto, scegliamo un Euro 5. Costa un po’ di più, ma rende nel tempo, avete visto nelle pubblicità quanti Km mangiano questi mezzi con un pieno? Un ottimo modo per risparmiare. Se andate soprattutto in città, evitate i SUV, consumano benzina molto di più rispetto agli altri modelli dal concessionario.

Come Leggere la Busta Paga

Come si legge una busta paga. Questo il quesito a cui daremo una risposta oggi, molti lavoratori infatti soprattutto tra quelli al primo impiego non sanno quali informazioni prendere per buone dal proprio stipendio per cui andremo a spiegare le varie sezioni che compongono la busta paga per una lettura più chiara del quadro generale contenuto in essa.

Come leggere la busta paga? quello che molti intendono per busta paga è il prospetto riassuntivo che analizza l’attività lavorativa svolta durante un certo periodo dal lavoratore, nel linguaggio tecnico per busta paga viene inteso solo l’assegno contenuto nella busta che il lavoratore riceve mensilmente e nulla più, senza contare quindi il riassunto allegato a quest’ultimo. Detto questo la legge italiana regola in modo chiaro i contenuti minimi da introdurre nella busta paga, in essa dovranno essere contenuti i dati relativi all’azienda (denominazione e sede), i dati anagrafici del lavoratore (nome, cognome e num. di matricola) ed infine il periodo al quale la retribuzione allegata si riferisce.

Quali sono gli elementi che compongono la busta paga? le voci che completano il riassunto in busta paga vengono definite essenziali o di cedolino, tra queste troviamo:

-Stipendio mensile/Paga oraria – valore che rappresenta il pagamento concordato tra le parti, il quale varia a seconda della tipologia di lavoro svolto, rispettivamente impiegato o operaio.

-Indennità di contingenza mensile/Quota oraria dell’indennità di contingenza – sempre divisa per tipologia tra impiegati e operai.

-Elementi di retribuzione extra – cottimo, indennità particolari, premio di produzione

-Altre voci – comprendono retribuzioni per straordinari, tredicesima, ferie retribuite

-Totale voci – rappresenta la retribuzione lorda derivata dalla somma dei precedenti punti elencati nessuno escluso.

-Contributi a carico del lavoratore – calcolati in base alle aliquote in vigore al momento della compilazione del cedolino di retribuzione.

-Importo al netto – è facile capire che in questo caso abbiamo il valore netto dello stipendio senza le detrazioni elencate nel punto precedente.

-Somme pagate per conto di Istituti previdenziali ed assicurativi differenti da INPS ma soggette a imposta sul reddito IRPEF.

-Imponibile IRPEF – valore totale dei contributi versati derivati dalla somma dei 2 punti precedenti.

-Totale IRPEF – somma delle imposte IRPEF a cui lo stipendio del lavoratore è soggetto.

-Competenze nette – somma che spetta al dipendente derivata dalla differenza tra i 2 punti precedenti nell’elenco.

-Voci in aumento o in detrazione non soggette né a contributi né ad imposta – valore che comprende variabili come assegni familiari, arrotondamenti, prestiti, rimborso dei prestiti.ale imposta di bollo che il datore può richiedere per effetto di emissione di ricevuta.

Come Lavorare in Banca

Come lavorare in banca è una delle domande più comuni da parte di chi cerca un impiego fisso, lavorare in banca è sempre stato associato all’idea di un lavoro sicuro e retribuito bene.

Come fare a trovare un lavoro in banca. La procedura è la solita, inviare curriculum, compilare i moduli presenti sui siti delle varie banche e verificare le offerte di lavoro presenti sui siti specializzati.
Alcune banche mettono a disposizione online delle pagine in cui sono indicate le ricerche di personale attive in questo momento, per esempio, tramite questo link possiamo verificare le ricerche di personale di Unicredit. Per la procedura dettagliata è invece possibile vedere questo articolo pubblicato su questo blog.

Indipendentemente dalla banca per cui si vuole lavorare, ci sono alcuni elementi che bisogna tenere in considerazione.

Le banche spesso sono interessate a chi si è appena laureato, ovviamente bisogna sostenere vari colloqui e solitamente i contratti offerti sono inizialmente a tempo determinato.
Il processo di selezione è quindi simile a quello che troviamo nelle altre aziende.

Quando si parla di lavorare in banca si è però troppo generici, gli impieghi sono infatti di vario tipo, con responsabilità e retribuzioni molto differenti.
Lavorare in banca può infatti significare fare il cassiere che è l’operatore che si trova dietro allo sportello e si occupa di operazioni come prelievi e versamenti, il gestore che si occupa degli investimenti dei clienti, il credit manager che deve analizzare le richieste di finanziamenti e il direttore di filiale che ha la responsabilità della propria filiale e deve gestirla.

Il consiglio per chi vuole lavorare in banca è quello di controllare sempre le offerte disponibili e inviare la propria candidatura.

Conto Corrente Condominiale – Come Fare

Il conto corrente condominiale è una particolare forma di conto corrente dedicata agli amministratori di condominio i quali potranno usufruire di una gestione agevolata e costi proporzionati a seconda delle abitazioni gestite in un unico complesso residenziale, questa modalità è stata a lungo sottovalutata ma ultimamente grazie a dei tassi più convenienti si sta diffondendo sul territorio nazionale, andiamo a scoprire quindi quali possono essere i vantaggi derivati da questa modalità di conto corrente.

Abbiamo in pratica già detto il più di questo argomento, il conto corrente condominiale è una forma di conto corrente dedicata esclusivamente alla gestione degli affari condominiali condotti da un amministratore, delegato alla tenuta del registro condominiale e quindi del bilancio. Questa forma di conto può essere aperta presso tutti gli sportelli bancari, fatta eccezione per pochissimi istituti, quindi l’amministratore del condominio, unica persona designata per l’apertura di questo conto, potrà recarsi presso lo sportello di fiducia e chiedere l’apertura di questa tipologia di conto. In caso di amministrazione precedente non c’è l’obbligo di cambiare il conto corrente per il nuovo amministratore, questo poiché essendo lo stesso condominio è possibile effettuare un semplice passaggio di consegne.

Chi abita o gestisce un condominio sa perfettamente che contenere al massimo i costi ed offrire allo stesso modo servizi ottimali è una prerogativa per causare meno problemi possibili alla convivenza comune e permettere in caso di necessità di usufruire di un tesoretto derivato dai risparmi accumulati con una gestione attenta del bilancio e delle spese, proprio per questo la scelta di un conto corrente condominiale è una opzione che quasi tutti gli amministratori hanno deciso di scegliere.

I vantaggi dell’apertura del corrente condominiale riguardano soprattutto i piccoli complessi residenziali che avranno una tariffa con tassi percentuali in base al numero di abitazioni gestite, enorme vantaggio che riduce i costi di mantenimento e rende possibile abbassare eventualmente la rata mensile che i condomini versano per rinforzare il bilancio. Altri vantaggi del conto condominiale riguardano fidi, prestiti, mutui e altre transizioni economiche che possono essere necessarie per lavori di ristrutturazione o di manutenzione generale, a questo proposito potrebbero esserci dei tassi agevolati oppure delle soluzioni alternative di pagamento che variano a seconda dello sportello bancario a cui ci si rivolge.

In conclusione ricordiamo che per una trasparenza assoluta delle transizioni è possibile richiedere resoconto mensile o trimestrale del conto corrente, questo garantirà una maggiore sicurezza per le transizioni e anche una maggiore facilità nel tenere il bilancio condominiale da parte dell’amministratore.

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