Come Diventare Make Up Artist

Il make up artist é un professionista della bellezza, é in grado sia di trasformare la persona più anonima, sia di valorizzare una persona che è già dotata di fascino. Per diventare make up artist professionista occorre seguire un determinato percorso.

Per diventare make up artist occorre frequentare un corso apposito, questi corsi consentono di apprendere l’arte del trucco da sposa, fotografico, da pubblicità, da sfilata… Le scuole sono dislocate in tutta Italia e a volte i corsi sono a numero chiuso, che alla fine di ogni corso viene rilasciato un diploma.

Si tratta di una professione da non prendere alla leggera, occorrono pazienza e una certa vena artistica, non si può improvvisare. Per diventare make up artist si può quindi frequentare un corso specifico o ci si può iscrivere ad una scuola di estetista. Alcuni corsi durano diverse settimane, altri mesi interi.

sistono anche scuole che durano molto a lungo per esempio due o tre anni, come la scuola di estetista. Scuole specifiche di make up artist sono: Beauty Center (presente a Milano) in cui sono presenti vari tipi di corso. MakeUp-Agency (a Roma). Un elenco può essere trovato in questa guida sul make up artist sul sito Professioniecarriere.com. Dopo il corso iscriviti all’Antep (Associazione Nazionale Truccatori per l’ Estetica Professionale e lo Spettacolo), associazione in contatto con le agenzie e le produzioni cinematografiche e televisive.

Mutuo Secondo Casa – Come Funziona

l mutuo seconda casa si discosta solo per alcuni aspetti dal mutuo prima casa, aspetti che tuttavia lo rendono più oneroso. Questo perché non gode delle agevolazioni fiscali, né della possibilità di accedere a forme di finanziamento con tassi agevolati. Ma anche perché la maggior parte delle banche applica spread più elevati, e quasi sempre l’ipoteca di primo grado (ma nella forma più costosa perché l’importo iscritto anziché sfruttare il rapporto di 1:1 è di 2:1, ovvero pari al 200% del valore dell’immobile). Infine anche sulla durata il mutuo seconda casa viene trattato con meno riverenza rispetto al mutuo prima casa: per quest’ultimo le durate oscillano in media tra i 30 e i 40 anni, mentre per il mutuo seconda casa la media si abbassa a 20 anni, e solo eccezionalmente supera i 25 anni). Senza tralasciare che non esistono mutui seconda casa con percentuali di finanziamento che superano il 75% dell’importo di acquisto o del valore dell’immobile.

Il mutuo seconda casa viene trattato in modo diverso rispetto al mutuo prima casa, perché la sua finalità è diversa, e rappresenta comunque un surplus rispetto alle esigenze abitative. Infatti mentre il mutuo prima casa va a finalizzare l’acquisto di un immobile che è essenziale per le esigenze di una persona, il mutuo seconda casa serve per acquistare un immobile da adibire a uso vacanza, o come investimento, attraverso i redditi da locazione. Vale il principio che chi può permettersi un qualche cosa di superfluo rispetto alle esigenze necessarie, deve pagare anche di più.

Calcolare l’economicità e i costi di un mutuo seconda casa è meno complesso rispetto agli stessi calcoli effettuati su un mutuo prima casa, perché viene meno la parte relativa al conteggio del ritorno economico legato alla detrazione fiscale. Questo perché il mutuo seconda casa non può usufruirne. Quindi per valutarne la convenienza è sufficiente andare a calcolarne l’onerosità. Un sistema estremamente faticoso, e che non può portare a stime affidabili completamente nel caso di mutuo a tasso variabile, è quello che passa per il calcolo degli interessi complessivamente pagati alla fine del piano di ammortamento.

Un sistema molto più sbrigativo invece è rappresentato dal Taeg che costituisce l’indice sintetico di costo complessivo dell’operazione di finanziamento, e comprende anche gli eventuali costi sostenuti per le spese di perizia, di istruttoria e assicurazione obbligatoria. Rimangono fuori solo le eventuali assicurazioni fidejussorie e le spese di incasso rid, qualora presenti. Il Taeg, a livello di sistemi di comparazione, è estremamente pratico da utilizzare, ed inoltre obbligatoriamente, per legge, deve essere specificato in ogni contratto di finanziamento, quindi a maggior ragione per un finanziamento importante come quello del mutuo.

Come Funziona l’Indicatore On Balance Volume – Informazioni Utili

L’On Balance Volume (OBV) è un indicatore che si basa sul presupposto
che le cosidette mani forti entrano ed escono dal mercato in anticipo
rispetto alla massa degli investitori.

L’indice in esame è utilizzato per cercare di capire
 se sul valore in esame stanno affluendo nuovi capitali,
o se invece i capitali si stanno indirizzando altrove.

L’ On Balance Volume (OBV) , secondo l’analisi tecnica,
sarebbe infatti in grado di indicare
quando un valore è in fase di accumulazione e quando in quella di distribuzione.
Ricordiamo che accumulazione e ditribuzione sono due situazioni del mercato
descritte dalle Fasi di Dow,

Sviluppato da Joseph E. Granville negli anni 60, l’On Balance Volume (OBV) analizza il volume degli scambi nel seguente modo: se la
chiusura vede un incremento del prezzo il volume viene sommato all’OBV precedente, se la chiusura vede un decremento del prezzo
viene sottratto, se la chiusura è uguale,assume valore della rilevazione precedente. Il risultato è una curva che serve da conferma ad
una tendenza (Trend) individuata sul grafico dei prezzi e da allarme in caso di divergenze.

L’uso operativo dell’On Balance Volume (OBV) si basa sul principio dell’analisi tecnica per cui quando si verifica
un aumento dei prezzi deve essere confermato dalla presenza di volumi in crescita. Un rialzo con volumi in calo
è un indizio di indebolimento della forza del trend. Dall’incrocio dell’OBV con l’andamento dei prezzi si possono
quindi trarre, secondo gli analisti tecnici, i seguenti segnali operativi:

OBV uniforme con i prezzi, conferma la tendenza
OBV decrescente con prezzi in aumento (fase di congestione) è un segnale di indebolimento del titolo
OBV crescente con prezzi in diminuizione segna un probabile inversione di tendenza.

Molto interessante.

Come Funziona il Mutuo a Rata Costante

Il mutuo a rata costante rappresenta la forma di mutuo che meglio coniuga gli aspetti del mutuo a tasso variabile con quelle dei mutui a tasso fisso. Rientrano nella categoria dei mutui a rata costante quelle soluzioni che utilizzano come tasso di riferimento il tasso variabile, ma che tuttavia garantiscono al mutuatario la conoscenza dell’esatta entità della rata da rimborsare, dalla prima fino a quella dell’ultimo rimborso.

Quello che il mutuatario non può conoscere a priori è la durata del periodo di ammortamento. Infatti per mantenere costante l’importo della rata, se i tassi si alzano la durata si allunga, mentre quando i tassi si abbassano la durata si accorcia. Questa è una delle ragioni per cui il mutuo a rata costante ha mediamente una durata più breve rispetto alle altre tipologie di mutuo (fino ad un massimo di 20 anni, ed eccezionalmente fino a 25 anni).

Tra gli svantaggi va menzionata la maggiore onerosità del mutuo a rata costante, con l’applicazione di uno spread più elevato, in quanto si tratta di un mutuo ‘accessoriato’. Tuttavia il maggior costo viene mitigato dalla minore durata (che statisticamente tra aumenti dei tassi e prolungamenti di durata, e riduzione dei tassi con corrispondenti riduzioni di durata rimane quasi inalterata rispetto a quella originaria prevista dal contratto). Ma la durata più contenuta rappresenta anche uno svantaggio, in quanto che, inevitabilmente, a parità di importo con un mutuo di durata superiore, si deve rimborsare una rata più elevata. Infine, spesso, il mutuo a rata costante, prevede una percentuale di copertura del prezzo di acquisto che difficilmente arriva all’80% (in media ci si ferma ad un 60%).

La convenienza vale per coloro che una volta ottenuto il mutuo non vogliono pensarci più, e non hanno intenzione di vedere se le condizioni offerte dal mercato, durante il rimborso previsto dal piano di ammortamento, siano migliori, rispetto alle proprie. Senza tuttavia dover sostenere i maggiori costi che caratterizzano un mutuo a tasso fisso.

Come Inviare Pagamenti con Paypal

Paypal è un sito nato una decina di anni fa e vi permette di aprire un conto online per inviare e ricevere pagamenti dal mondo in maniera quasi gratuita, infatti per i pagamenti ricevuti ci sono delle tariffe molto basse che paypal applica. Oggi è diventato uno dei siti più utilizzati per l’invio di soldi nel mondo.

Paypal inoltre è un sistema di pagamento sicuro, per questo rappresenta un’alternativa a carta di credito e bonifico bancario. Nel secondo caso vi sono ovviamente alcune differenze di funzionamento, come spiegato su questo sito sul bonifico bancario in questa pagina.

Paypal vi permette di inviare e ricevere pagamenti, ma dovrete prima essere iscritti. Per iscriversi la procedura è semplice, andate sul sito e vi registrate. Dovrete registrare almeno una carta di credito o un conto bancario, come fonte per i pagamenti. Inoltre quando riceverete dei soldi essi saranno accreditati sul vostro deposito Paypal e posso essere comunque spostati sulla vostra carta di credito o sul conto bancario.

Per effettuare un pagamento su Paypal basta conoscere l’indirizzo mail che il destinatario del pagamento usa come email del cont Paypal. Infatti i pagamenti per rimanere sicuri al massimo richiedono solo l’indirizzo mail e nemmeno un dato relativo alla carta di credito o al conto bancario. Dopo aver chiesto l’email del destinario potete accedere al vostro account Paypal e in alto nella pagina cercate invia pagamento.

Cliccando sarete indirizzati ad una pagina dove vi verranno richiesti l’indirizzo mail del destinatario, l’importo dovuto e il motivo di tale pagamento. Compilate e andate avanti. Nell’ultima pagina dovrete solo confermare il pagamento e avrete la posibilità di scrivere qualcosa al destinario, infatti c’è una piccola finestra in basso dove aggiungere un messaggio. Al destinatario arriverà una mail con il vostro indirizzo mail come avviso di ricevuto pagamento.

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