Lavorare in un Ecommerce

Vediamo nello specifico quali sono le figure professionali di cui un sito per l’ecommerce necessita, dividendole per aree:

Area strategica
La prima cosa da fare per chi pensa a una soluzione di ecommerce è quella di pianificare una strategia, partendo dall’analisi del mercato, del prodotto e delle abitudini del target di riferimento. Ciò che è importante capire attraverso la redazione di un business plan è la domanda del mercato, quali sono i competitor e valutare i punti di forza rispetto alla concorrenza; una volta individuate queste variabili, bisognerà passare all’analisi dei costi e dei ricavi, al modello di business e alla progettazione del sito.
Professioni interessate, in questa fase, così in bilico tra economia e conoscenza del settore IT, non c’è un’unica figura professionale. La trasversalità dei contenuti trattati richiede comunque una solida base di discipline economiche applicate alla tecnologia.

Area sviluppo piattaforma
La fase cruciale che segue l’analisi è quella della scelta e progettazione del sito, dall’individuazione e sviluppo della piattaforma alla configurazione e personalizzazione delle soluzioni desiderate, fino all’ideazione della veste grafica.
Professioni interessate
Sviluppatori e sistemisti che conoscano software come Magento, Joomla, Drupal, Zencart e Shopify,
Web designer con esperienza nella grafica per la promozione e la vendita online, che comprende la realizzazione di un logo, di home page e pagine prodotto accattivanti ma “usabili”, che consenta una navigazione chiara e intuitiva.

Area marketing
A questo punto, il sito ecommerce ha bisogno una strategia per approdare sul mercato, nonché della messa a punto di contenuti e campagne di advertising e promozioni efficaci; in pratica, è giunto il momento di far muovere la grande macchina del marketing!
Professioni interessate:
Copywriter, la scelta del nome, del payoff ma soprattutto la creazione di schede prodotto che ne descrivano le caratteristiche in maniera funzionale e piacevole è fondamentale. Basti pensare che in Groupon, uno dei protagonisti del fenomeno digital couponing, esiste una precisa guida editoriale disponibile anche online, un mix tra tecniche giornalistiche e pubblicitarie, che ogni copy in azienda deve seguire per scrivere di un determinato prodotto nel sito.
Fotografo, le fotografie dei prodotti sono fondamentali per diverse ragioni. Oltre, infatti, a costituire la vetrina dell’oggetto da acquistare (e più saranno precise più conversioni da utente-visitatore a utente compratore ci saranno), restituiscono anche il grado di affidabilità del sito, che negli ecommerce è senza dubbio una delle sfide più difficili da superare.
Online marketing e social media specialist, un negozio sta alla piazza della città come un ecommerce sta al Web. Partendo da quest’equazione è facile comprendere come la gestione e il monitoraggio della Rete per tastarne il polso rispetto ai nostri prodotti, la creazione di campagne pubblicitarie e comunicazione sui social network e l’utilizzo dei social media per la diffusione di promozioni o di blog per le digital pr sono competenze indispensabili nel settore dell’ecommerce.
Web analyst, abbiamo già visto l’importanza di questa figura per tutto ciò che concerne il mondo online. Per un ecommerce è indispensabile analizzare e trasformare in azioni concrete le prestazioni del proprio sito, dal numero di utenti visitatori, al tasso di conversioni, alle logiche di abbandono del sito prima dell’acquisto.

Area logistica e customer care
Nella fase finale, un posto importantissimo è dedicato alla gestione della logistica (spedizioni, resi, evasione degli ordini) – che spesso però viene risolta mediante servizi esterni – e del customer care, che nel caso di vendite online assume un particolare significato. Infatti, in un negozio virtuale dove non è c’è qualcuno cui confrontarsi faccia a faccia, avere dei presidi online (come una pagina Facebook, un account su Skype e una form di contatto via email, nonché il tradizionale telefono) è uno strumento indispensabile per ottenere la fiducia dei clienti.

Come Leggere la Busta Paga

Come si legge una busta paga. Questo il quesito a cui daremo una risposta oggi, molti lavoratori infatti soprattutto tra quelli al primo impiego non sanno quali informazioni prendere per buone dal proprio stipendio per cui andremo a spiegare le varie sezioni che compongono la busta paga per una lettura più chiara del quadro generale contenuto in essa.

Come leggere la busta paga? quello che molti intendono per busta paga è il prospetto riassuntivo che analizza l’attività lavorativa svolta durante un certo periodo dal lavoratore, nel linguaggio tecnico per busta paga viene inteso solo l’assegno contenuto nella busta che il lavoratore riceve mensilmente e nulla più, senza contare quindi il riassunto allegato a quest’ultimo. Detto questo la legge italiana regola in modo chiaro i contenuti minimi da introdurre nella busta paga, in essa dovranno essere contenuti i dati relativi all’azienda (denominazione e sede), i dati anagrafici del lavoratore (nome, cognome e num. di matricola) ed infine il periodo al quale la retribuzione allegata si riferisce.

Quali sono gli elementi che compongono la busta paga? le voci che completano il riassunto in busta paga vengono definite essenziali o di cedolino, tra queste troviamo:

-Stipendio mensile/Paga oraria – valore che rappresenta il pagamento concordato tra le parti, il quale varia a seconda della tipologia di lavoro svolto, rispettivamente impiegato o operaio.

-Indennità di contingenza mensile/Quota oraria dell’indennità di contingenza – sempre divisa per tipologia tra impiegati e operai.

-Elementi di retribuzione extra – cottimo, indennità particolari, premio di produzione

-Altre voci – comprendono retribuzioni per straordinari, tredicesima, ferie retribuite

-Totale voci – rappresenta la retribuzione lorda derivata dalla somma dei precedenti punti elencati nessuno escluso.

-Contributi a carico del lavoratore – calcolati in base alle aliquote in vigore al momento della compilazione del cedolino di retribuzione.

-Importo al netto – è facile capire che in questo caso abbiamo il valore netto dello stipendio senza le detrazioni elencate nel punto precedente.

-Somme pagate per conto di Istituti previdenziali ed assicurativi differenti da INPS ma soggette a imposta sul reddito IRPEF.

-Imponibile IRPEF – valore totale dei contributi versati derivati dalla somma dei 2 punti precedenti.

-Totale IRPEF – somma delle imposte IRPEF a cui lo stipendio del lavoratore è soggetto.

-Competenze nette – somma che spetta al dipendente derivata dalla differenza tra i 2 punti precedenti nell’elenco.

-Voci in aumento o in detrazione non soggette né a contributi né ad imposta – valore che comprende variabili come assegni familiari, arrotondamenti, prestiti, rimborso dei prestiti.ale imposta di bollo che il datore può richiedere per effetto di emissione di ricevuta.

Come Lavorare in Banca

Come lavorare in banca è una delle domande più comuni da parte di chi cerca un impiego fisso, lavorare in banca è sempre stato associato all’idea di un lavoro sicuro e retribuito bene.

Come fare a trovare un lavoro in banca. La procedura è la solita, inviare curriculum, compilare i moduli presenti sui siti delle varie banche e verificare le offerte di lavoro presenti sui siti specializzati.
Alcune banche mettono a disposizione online delle pagine in cui sono indicate le ricerche di personale attive in questo momento, per esempio, tramite questo link possiamo verificare le ricerche di personale di Unicredit. Per la procedura dettagliata è invece possibile vedere questo articolo pubblicato su questo blog.

Indipendentemente dalla banca per cui si vuole lavorare, ci sono alcuni elementi che bisogna tenere in considerazione.

Le banche spesso sono interessate a chi si è appena laureato, ovviamente bisogna sostenere vari colloqui e solitamente i contratti offerti sono inizialmente a tempo determinato.
Il processo di selezione è quindi simile a quello che troviamo nelle altre aziende.

Quando si parla di lavorare in banca si è però troppo generici, gli impieghi sono infatti di vario tipo, con responsabilità e retribuzioni molto differenti.
Lavorare in banca può infatti significare fare il cassiere che è l’operatore che si trova dietro allo sportello e si occupa di operazioni come prelievi e versamenti, il gestore che si occupa degli investimenti dei clienti, il credit manager che deve analizzare le richieste di finanziamenti e il direttore di filiale che ha la responsabilità della propria filiale e deve gestirla.

Il consiglio per chi vuole lavorare in banca è quello di controllare sempre le offerte disponibili e inviare la propria candidatura.

Come Insegnare all’Estero – Guida

A volte ci sono dei lavori sicuramente per i quali ci sono molte opportunità lavorative, ma che spesso però sono poco reclamizzati e quindi sconosciuti, uno di questi è diventare insegnanti di italiano all’estero all’interno degli istituti scolastici stranieri.
Se il tuo sogno nella vita è quello di insegnare, ma la situazione italiana odierna non lo permette, in quanto non si può certo definire delle più semplici, questo mestiere potrà permetterti di realizzare la tua passione professionale, magari non nel modo che avevi immaginato, ma sicuramente ti permetterà di insegnare.

In questa guida su come diventare insegnante pubblicata sul sito Guidelavoro.net è spiegata la procedura per insegnare in Italia, vediamo invece come farlo all’estero.

Esistono offerte per insegnante di italiano all’estero sia per laureati che per persone senza laurea.
Ci sono finanziamenti sia per studenti prossimi alla laurea che per laureati offerti dal Ministero dell’Istruzione e da quello degli Esteri.
Attualmente ci sono 183 scuole italiane all’estero e 111 sezioni italiane presso scuole straniere. Poi ci sono anche istituti privati.

L’assistente di lingua non è un docente, ma un persona che si occupa di fare conversazioni guidate in italiano per un minimo di 12 ore alla settimana.
E’ possibile farlo in Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Regno Unito e Spagna. Il bando è pubblicato ogni dicembre dal Ministero dell’Istruzione e da Gaazzetta ufficiale.
I requisiti sono essere iscritti almeno al terzo anno di Lingue e culture moderne, Lettere o Scienze della mediazione linguistica oppure avere già conseguito la laurea in Lingue e letterature straniere moderne, Lingue e culture europee, Studi comparatistici, Interpreti e Traduttori o Lettere.
Chi è ancora studente deve avere sostenuto almeno due esami di Lingua del paese straniero per il quale si presenta la domanda.

Le università straniere ogni anno hanno bisogno di lettori in lingua italiana. Li seleziona il Ministero degli Esteri.
Occorre una laurea in Lettere o Lingue Straniere ed essere docenti di ruolo in Italia. Oppure si può scavalcare il ministero e rivolgersi direttamente all’università nella quale si vorrebbe andare a leggere.
Il lavoro è di circa 36 ore settimanali.

Anche gli istituti privati che intendono diffondere la cultura italiana nel mondo hanno bisogno di personale.
Serve una laurea in Lettere o Lingue e letterature straniere con 110/110 e la conoscenza di una lingua straniera.
Si accede per concorso.
I concorsi sono visibili sulla Gazzetta ufficiale e sui siti dei vari istituti.

Previste anche supplenze nelle scuole straniere, che ovviamente possono durare da un giorno a qualche mese.
Vi si accede tramite graduatorie ministeriali.
Chiudiamo con corsi di livello elementare: vi possono insegnare anche persone con diploma magistrale.

Come Scrivere un Curriculum Dopo Cambio di Lavoro

Cambiare carriera o lasciare il vecchio posto di lavoro per trovare qualcosa di migliore o semplicemente di più stimolante sono situazioni che possono creare un po’ di problemi nella scrittura del proprio Curriculum Vitae, in alcuni casi stilato diversi anni prima, quando si era alla ricerca della prima occupazione. Vediamo come risolvere il problema.

Rileggi con attenzione il tuo vecchio Curriculum Vitae evidenziando le parti che potrebbero ancora fare presa su un selezionatore. In generale sarebbe meglio riscriverlo da capo, riproponendo i tratti salienti del vecchio Curriculum ed aggiungendo tutte le nuove esperienze e capacità professionali acquisite con il tempo.

Informati con attenzione e perizia in merito alle caratteristiche richieste ai professionisti che cercano lavoro nel campo da te scelto per cambiare carriera. Seleziona ora le esperienze e le competenze che tu possiedi in modo che siano attinenti al campo in cui hai deciso di lavorare. Nel Curriculum non dovrai inserire ogni minimo dettaglio ma soltanto le informazioni pertinenti alla tua nuova professione.

Scrivi il Curriculum seguendo le regole standard elencando i tuoi studi, i tuoi migliori risultati professionali, ma anche stage, viaggi di lavoro, partecipazione a convegni, inserisci, insomma, tutto ciò che può essere attinente alla tua nuova professione, comprese le attività non strettamente lavorative.

Se necessario puoi allegare al Curriculum una lettera di presentazione scritta da te o delle lettere di referenze scritte dai tuoi passati datori di lavoro. Alla fine rileggi il Curriculum e controlla la presenza di errori di battitura, di grammatica o di sintassi. Aggiungi, ovviamente, i tuoi recapiti. Concludi il tutto con il tuo Nome e Cognome per esteso e con la tua firma.

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