Come Diventare un Fiorista

Se si desidera aprire un negozio di fiori, la prima cosa che è necessario avere è una passione per i fiori e le piante, ma sono anche necessarie delle qualità professionali e personali che vi permetteranno di gestire al meglio il vostro nuovo business.

Negozio di Fiori
L’apertura di un negozio di fiori può dare grandi soddisfazioni anche dal punto di vista economico ma bisogna considerare diversi aspetti e la gestione pratica. Essere il proprietario di un negozio di fiori, non significa solo “vendere fiori”, nel senso pratico del termine, ma significa anche essere un vero professionista. Fare il fiorista richiede una reale conoscenza concreta e competenza nel settore.
Aprire un negozio che offre piante e fiori è senza dubbio una buona occasione, data la tradizione a cui sono attaccati questi negozi. Sono davvero molte le occasioni in cui i fiori sono stati al centro di momenti importanti, felici e non, nella nostra vita. Spesso ci si rivolge ad un negozio di fiori per trovare un regalo perfetto che includa anche un significato profondo.

Localizzazione del negozio
Risulta essere importante valutare attentamente il luogo in cui sarà realizzato il vostro business. Un negozio di fiori richiede senza dubbio una buona visibilità e deve essere il più vicino possibile ai luoghi ritenuti di interesse : ospedali, cimiteri o anche nei centri commerciali. Attenzione ad evitare i luoghi già coperti: controllare che la zona non sia già servita da un fioraio;
Un modo rapido ed efficace per iniziare la propria attività di vendita di fiori è quello di creare un “angolo” in un supermercato.
Se avete a disposizione adeguate risorse finanziarie si può prendere in considerazione la possibilità di aprire un vivaio, ma in questo caso i requisiti necessari e l’impegno finanziario sono diversi. Per un tale compito di medie dimensioni vi consigliamo di iniziare dal basso e iniziare con l’apertura di un negozio.

Diventare fioristi
Aprire un negozio di fiori significa non solo vendere piante e fiori ai propri clienti, ma significa anche possedere un sacco di creatività e immaginazione per creare composizioni uniche da esporre e proporre. Creare composizioni è una vera forma d’art, e il fiorista dovrebbe essere in grado di creare qualcosa di bello unico e originale, sfruttando le piante e la creazione di elementi che rendono diverse le occasioni speciali.
Come accennato in precedenza, è importante capire che la vendita di fiori non è qualcosa che si improvvisa, ma richiede una conoscenza approfondita delle tecniche di composizione floreale. Oltre a un diploma universitario in corso di botanica, che ti permette di avere le conoscenze necessarie in materia, soprattutto per coloro che vogliono realizzare un progetto che comprende anche la coltivazione, per apprendere queste tecniche ed essere in grado di avviare una propria attività indipendente, le soluzioni sono davvero tante .
Ci sono così tanti corsi che variano a seconda della difficoltà . I corsi più popolari sono quelli che sono richiesti dalle associazioni di categoria (Assofioristi e Federfiori).
Oltre ai corsi che ti permettono di imparare le basi necessarie, allora si possono seguire anche corsi di approfondimento e imparare le ultime novità nel mondo della disposizione dei fiori. Questo migliorerà la qualità dell’offerta, aumentando clienti e fatturato.

Elementi fondamentali degli interni
Un negozio di fiori deve essere arredato per essere accogliente e piacevole. I clienti devono essere in grado di ammirare i fiori: quindi è essenziale che vi sia una finestra da cui possa entrare luce naturale a da cui le vostre composizioni possano essere ben visibili anche dall’esterno.

Come Diventare uno Scrittore

Al fine di essere in grado di chiamare te stesso “scrittore”, tutto quello che dovi cominciare a fare è scrivere. Ma non basta sapere scrivere per essere automaticamente un bravo scrittore.

La scrittura, se deve diventare un lavoro, non richiede meno impegno e meno formazione di un qualsiasi altro lavoro. Bisogna studiare, leggere, esercitarsi e essere convinti che si può sempre imparare qualcosa di nuovo: se cercate un lavoro che dia risultati in fretta, smettere il prima possibile di pensare di diventare uno scrittore.

Se da un lato infatti oggi pubblicare un libro non è cosa impossibile anche grazie a sistemi online, è molto più complicato avere contatti con uan casa editrice disposta ad investire su di voi e che quindi vi consenta di vivere della vostra scrittura.

Contrariamente a quanto si pensa non basta leggere per saper scrivere: è condizione necessaria, ma non sufficiente. Sicuramente avere una ottima cultura e aver letto diversi autori può facilitare lo scrittore, ma la scrittura è un sapere che per dare i suoi risultati migliori deve essere insegnato e non lasciato all’intuito dell’apprendista.
Sicuramente aver letto molto consente di avere un dizionario di sinonimi molto ampio e che si può riutilizzare quando si scrive, ma non ci insegna a mettere ordine tra le nostre idee e a fare delle digressioni al momento giusto.

Invertendo un poco l’ordine cronologico si può dire che scrivere è come realizzare un film: non basta puntare la telecamera e fa recitare agli attori le loro battute: bisogna saper come mettere in scena i personaggi, saperli vestire, tratteggiare, saper pianificare come “inquadrarli”. In sostanza lo scrittore non è molto differente dal regista.

Come Risparmiare Energia sul Riscaldamento di Casa

Le nostre case sono già attrezzate, il problema infatti non è il calore, ma il risparmio energetico, che può pesare sul bilancio familiare in maniera determinante. In questo articolo vi proponiamo alcuni suggerimenti per risparmiare energia ed avere una casa sempre calda, piccoli espediente per alleggerire la bolletta a parità di temperature.

Quando il riscaldamento è acceso non si deve coprire il termosifone con rivestimenti fissi o removibili (mobili, asciugamani, tende). Se il calorifero si trova sotto la finestra le tende vanno tenute aperte per permettere una buona circolazione dell’aria.
Isolare la parete dietro al termosifone inserendo pannelli termoisolanti sul retro dei caloriferi, intervento particolarmente consigliato per le pareti esposte verso l’esterno. Si tratta di un accorgimento molto importante, basta pensare che la dispersione termica è proporzionale alla differenza di temperatura tra esterno ed interno. Il risparmio energetico dipende dalla superficie che si isola ossia dalle dimensioni del pannello e dalle sue caratteristiche termoisolanti.
Quando comincia a fare buio è utile chiudere al più presto le persiane o abbassare le tapparelle in quanto con questo semplice gesto si crea una camera d’aria tra la finestra e l’esterno. Il risparmio energetico ottenuto dipende dal tipo di serramenti che abbiamo, se si hanno serramenti con vetri singoli il risparmio ottenuto con questa operazione è sicuramente minore, comunque anche in tal caso si ottengono buoni risultati. Va ricordato che nelle case, anche se bene isolate, la dispersione massima a parità di superficie si ha attraverso i serramenti. Se non volete cambiare tutto potete pensare di installare un doppio vetro sul serramento esistente o orientarvi verso l’applicazione sui vetri singoli di appositi film trasparenti e termoisolanti.
Ricordare che il 10% della bolletta annuale per il riscaldamento viene disperso per i ricambi d’aria; se pur necessari per mantenere la salubrità degli ambienti, d’inverno cercate di arieggiare i locali solo nelle ore più calde della giornata, ovvero nel primo pomeriggio. L’aria che entrerà in casa sarà più calda di parecchi gradi rispetto a quella che entrerebbe al mattino o alla sera. Al contrario d’estate le stanze vanno arieggiate nelle ore più fresche.
Molto utile è fare la regolare manutenzione della caldaia, provvedendo regolarmente alla pulizia della caldaia e dei caloriferi che vanno fatti sfiatare all’inizio della stagione fredda. Per la manutenzione della caldaia può essere conveniente stipulare un contratto con un’azienda specializzata, facendo attenzione ai termini per l’eventuale recesso.
Spegnere il riscaldamento di notte; nelle ore notturne è opportuno spegnere la caldaia e regolare il timer per farla riaccendere due ore prime di quando ci si dovrà alzare.
Installare valvole termostatiche sui termosifoni che permettono di controllare la temperatura in ogni stanza, la temperatura ideale d’inverno è venti gradi.

Come Diventare Wedding Planner

Il giorno in cui si riceve l’anello di fidanzamento si aprono le porte dell’organizzazione del matrimonio, che, quasi sempre, genera molto stress ai futuri sposi e nasconde un numero indefinito di cose da fare prima e dopo il fatidico sì. E’ un vero e proprio lavoro che merita l’intervento di un professionista: il wedding planner.

Dal punto di vista burocratico non è tanto difficile diventarlo, quanto acquisire clienti. Come già succede per altre professioni non è necessario essere iscritti ad un albo o fare un corso, basta avere la partita IVA, il codice ISTAT per questa professione è 96.09.05 ­ Organizzatore di feste e cerimonie, ma per ogni dettaglio in merito è opportuno rivolgersi ad un commercialista. Nel caso in cui si voglia fare un corso è bene consultare riviste o siti di settore per non rischiare di fare scelte affrettate. Per quanto riguarda i corsi è preferibile optare per enti riconosciuti o che comunque presentano un’offerta formativa seria e qualificata. Un’altra opportunità di formazione potrebbe essere la partecipazione a stage o tirocini nelle agenzie più affermate in questo settore. Inizialmente per mettersi alla prova si potrebbe provare ad organizzare il proprio matrimonio o quello di amici. Per iniziare si potrebbe chiedere ad un’amica di aiutarla ad organizzare il suo e vedere come va. Durante l’organizzazione si potrebbe fare qualche scatto da mostrare ai futuri clienti.

Innanzitutto, comunque, occorre creare un proprio know ­how ad esempio leggendo riviste di settore oppure siti web, in particolare quelli americani dove, spesso, si trovano utili idee e spunti originali che qui in Italia devono ancora arrivare.

Una volta addentrati nella materia serve un sito dove pubblicare una descrizione dei vostri servizi e un portfolio con le foto dei matrimoni organizzati; la qualità del sito e delle sue immagini è essenziale, bisogna costantemente aggiornarlo così da mostrare ai clienti la propria esperienza e professionalità.

In generale ciò che spaventa i futuri sposi è il costo del wedding planner. A tal proposito può essere utile farsi dare una percentuale dai fornitori così da chiedere di meno ai clienti. E’ utile infatti avere una fidata lista di fornitori fatta di 5­6 fiorai, una decina di fotografi, qualche ristoratore e dei gruppi musicali da contattare all’occorrenza.

Tra questi un aspetto che viene spesso sottovalutato dai futuri sposi è la scelta del gruppo che invece rappresenta l’anima della festa. La scelta della band infatti comporta varie decisioni da prendere quali il numero di musicisti, il genere, una lista di canzoni, la location, insomma mai come prima un wedding planner può guidarci anche in questa scelta.

Come Diventare un Sub

Per molti l’idea di nuotare sott’acqua per vedere cosa la natura è in grado di creare quando fuori c’è solo H2O, costituirebbe una prova di coraggio inaffrontabile. Altri invece vivono questa dimensione come se fosse la loro seconda natura, una passione che passa sopra a qualsiasi timore di eventuali incidenti che uno sport così speciale, ma anche potenzialmente pericoloso, comporta.

Diventare sub significa poter utilizzare l´attrezzatura A.R.A. (Auto Respiratore ad Aria), per la quale è indispensabile frequentare un corso e conseguire un brevetto. Le abilità si acquisiscono per gradi e con l’esperienza: il primo step per andare sott’acqua con le bombole è l’Open Water Diver (letteralmente Subacqueo in acqua libera). E’ consigliabile però, nel caso non si avesse mai avuto esperienza con questa particolare attività, frequentare un Discover Scuba Diver, comunemente chiamato “battesimo del mare”. La persona interessata vedrà come si allestisce un gruppo ARA e quindi, sotto il controllo si una guida qualificata (Divemaster) o di un istruttore, potrà partecipare alla prova di immersione della durata di circa 15-20 minuti. In questo modo si eviterà di partecipare a corsi molto più costosi e impegnativi: un modo per mettere “la testa” in questa realtà e capire se si è tagliati per la subacquea.

Coloro che fossero già convinti potranno partecipare direttamente al corso Open Water Diver. Quest´ultimo prevede solitamente 5 immersioni in acque confinate (una piscina, o un tratto di fondale delimitato) e 5 in acque libere. Durante il corso si impara ad utilizzare l´attrezzatura ed a conoscerne le caratteristiche e le funzioni, inoltre particolare risalto sarà dato a tutte le manovre e gli esercizi rivolti a prevenire ogni possibile inconveniente possa capitare sott´acqua, rendendo l´allievo capace di risolvere eventuali problemi. L’OWD abilita il subacqueo ad andare fino ad una profondità massima di 18 m.

Il secondo eventuale step è frequentare un corso Advanced Open Water Diver (AOWD). Questo prevede solitamente 5 diverse tipologie di immersione: notturna (o grotta), relitto, profonda, navigazione, ricerca e recupero. Nel modulo navigazione si impara ad utilizzare la bussola per la navigazione subacquea; gli altri tre moduli abilitano il sub AOWD ad affrontare situazioni particolari come le immersioni profonde fino ai 30 m (imparando a conoscere i rischi che possono comportare, come ad es. la narcosi d´azoto), quelle su un relitto o quelle effettuate di notte. C’è poi il Rescue Diver che consente di apprendere le abilità di salvataggio dentro e fuori dall´acqua.

Esistono in ogni caso corsi di specialità che abilitano ad andare più profondo, a fare immersioni con decompressione, ad usare miscele con aria arricchita, ad imparare ad usare la macchina fotografica o la videocamera sott´acqua, ad utilizzare attrezzature particolari (ad es. la muta stagna) o imparare a revisionarle.

Per diventare eventualmente istruttore è necessario frequentare un corso preliminare che illustra le competenze e le tecniche di immersione e di salvataggio per l’aspirante istruttore. Questa parte teorica è coadiuvata da sessioni in piscina; sono previste una serie di quattro immersioni in acque libere dove, si stabilirà il grado di preparazione raggiunto. Dopo aver completato il corso se ne inizia un altro basato soltanto su prove acquatiche che si suddividono in cinque immersioni in acque aperte, con la specialità in cui ci si sente maggiormente portati all’insegnamento ovvero la profondità o semplicemente il nuoto; poi si passa a quello specifico del soccorso ai futuri allievi. Il corso inizia con una prova di primo soccorso, su come trattare gli infortuni subacquei e soprattutto con l’insegnamento della difficile tecnica della decompressione. Il corso si conclude poi con immersioni in acque libere dove, si dovranno utilizzare tutte le tecniche acquisite e le competenze in merito al soccorso subacqueo. A conclusione del lungo ed elaborato tirocinio, si effettua un esame attraverso un ennesimo corso che permette di diventare a tutti gli effetti istruttore di sub, con il rilascio di un patentino che consente di intraprendere la carriera in proprio o presso strutture attrezzate in città o in luoghi di villeggiatura.

In Italia esiste la FIAS, federazione italiana attività subacquee che nasce nel 1968 come ENAL-FIAS per poi diventare autonoma nel 1972 presentandosi come la Federazione dei subacquei creata dai Subacquei per i Subacquei.
La FIAS, organizzazione no-profit, è presente su tutto il territorio nazionale ed opera per lo sviluppo dell’attività subacquea sia con l’attività didattica che con un’intensa attività associativa.

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